Testo teatrale rivisitato
NATALE INTORNO ALLA GROTTA
PDF Invito per le famiglie
è con grande
gioia che vi do il benvenuto a questo giorno speciale, in cui i vostri figli e
figlie ci guideranno in un viaggio all’interno del presepe più originale che
abbiate mai visto.
Lo
spettacolo che stiamo per presentarvi, “ Natale intorno alla grotta”,
non è solo una celebrazione della magia natalizia, ma anche un’occasione per
guardare al nostro presente con occhi nuovi.
Attraverso
personaggi simpatici, situazioni ironiche e dialoghi pieni di satira e
significato, i ragazzi hanno lavorato con entusiasmo per raccontarci una storia
inedita che parla delle contraddizioni del nostro tempo:
È un regalo
che i vostri figli hanno preparato per
voi, perché il vero spirito del Natale non si trova solo nei regali o nelle
luci, ma soprattutto nel desiderio di condivisione, di riflessione per ottenere
la PACE.
Vi invito
quindi a lasciarvi trasportare dalla loro energia e a vivere con noi questo
momento. Non importa quanti impegni o preoccupazioni abbiamo: il Natale ci
ricorda che c’è sempre spazio per un sorriso, una mano tesa e un po’ di
gentilezza.
Buona visione, buon Natale a tutti e tutte e…TANTA PACE!
(Voce fuori
campo, con un tono ironico ma solenne)
Ssshhh... Silenzio! La neve dovrebbe cadere lieve, eppure quest'anno si mescola
alla polvere.
Siamo alla vigilia del Natale, amici, ma il mondo sembra essersene dimenticato.
Guarda! Là
in quella grotta, due umili animali si scaldano a vicenda, mentre tutto attorno
gli uomini si accapigliano:
- Chi litiga per il potere,
- chi si gonfia di vanità,
- chi si arricchisce vendendo la
guerra.
Eppure,
proprio qui, in mezzo a tutto questo disastro, sta per accadere un miracolo.
Gesù sta per
nascere… o forse no. Perché, diciamolo, anche i miracoli hanno bisogno di un
po’ di collaborazione!
Prepariamoci,
allora, a un viaggio dentro il presepe più strampalato che possiate immaginare,
dove pastori litigano, bambini combattono e angeli si domandano se ne vale
ancora la pena.
Ma, forse,
alla fine, qualcosa cambierà. Perché se il Natale non riesce a ricordarci chi
siamo… allora cos’altro ci resta?
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NATALE INTORNO ALLA GROTTA
V.f.c.: È inverno. Nella grotta, il bue e
l’asinello discutono animatamente, mentre fuori il mondo sembra sprofondare nel
caos.
Asinello: (tremando) Fa un freddo cane!
Anzi, un freddo asinino! Non sento più le orecchie!
Bue: (ironico) Ma perché sei sempre
così tragico? Hai la pelliccia! Io invece mi arrangio col mio… “metabolismo”.
Asinello: (sospirando) Ah, sì… Ma guarda là
fuori. Non nevica più, è solo fumo… Ma che succede?
Bue: (guardando fuori) Guerre,
asinello. Solite guerre. Non si accontentano mai.
Asinello: Guerre? Ma come fai a essere così
tranquillo? Qui dovrebbe nascere Gesù e fuori c’è il finimondo!
Bue: (scuotendo la testa) Tranquillo?
Io sono scandalizzato. Ma, sai, siamo solo due animali. Loro non ci ascoltano.
(Intanto
entrano due pastori, discutendo con tono acceso.)
Primo
Pastore: Le mie
pecore sono più belle e più grasse! Guarda che lana!
Secondo
Pastore: Ah sì? Ma
io ho più pecore e sono più veloce di te!
Bue: (a bassa voce, rivolto
all’asinello) Eccoli. In mezzo a un mondo che brucia, loro litigano per chi ha
il gregge migliore.
Asinello: (sarcastico) Certo, priorità
assolute! Domani magari si contenderanno chi ha il bastone più lucido.
(D’improvviso
entra un Bambino Soldato, con abiti strappati e uno sguardo perso nel
vuoto.)
Bambino
Soldato: (sussurra,
meccanico) Fame… Sete… Marciare… Uccidere… Uccidere…
Asinello: (sconvolto) Ma cosa dice? Questo
non è un bambino, è una macchina!
Angelo: (scendendo, con tono triste) Non
una macchina. È un bambino a cui hanno rubato l’anima. L’hanno costretto a
combattere, a perdere tutto.
Bambino
Soldato: (con un
grido improvviso) Non voglio più uccidere! Cerco amore! Cerco pace!
Bue: (con tono solenne) Nessun bambino
dovrebbe dire queste parole.
(D’improvviso
arriva un Politico, con un cappello ingombrante e un sorriso ipocrita.)
Politico: (ridendo) Ah, tutto questo è mio!
La grotta? Mia! Gli animali? Miei! E anche voi, piccolo popolo della Palestina!
Asinello: (a bassa voce) Oh, no. Un altro
che pensa di essere il centro del mondo.
Angelo: (interrompendolo) Tu parli di
possedere, ma non capisci nulla. La pace non si compra e il potere senza amore
è solo sabbia.
Politico: (offeso) Io? Ma io porto la pace!
Io firmo trattati!
Angelo: (serio) Eppure i bambini
continuano a combattere. Le famiglie continuano a soffrire. Quella non è pace,
è solo un’altra guerra che aspetta di iniziare.
V.f.c :Un coro di bambini rifugiati
appare in scena, avvolti in coperte.
Primo
Bambino Rifugiato: Abbiamo
camminato tanto, ma il nostro villaggio non c’è più.
Secondo
Bambino Rifugiato: Avevamo
una casa. Ora c’è solo polvere.
Terzo
Bambino Rifugiato: Ci hanno
detto che il Natale porta la pace. È vero?
Asinello: (rivolto al bue) Ma che razza di
Natale è questo? Non è giusto!
Bue: (triste) Forse Gesù bambino sta
aspettando. Aspettando che ci svegliamo.
V.f.c :Intanto entra un Mercante di
Armi, sfoggiando un abito scintillante.
Mercante di
Armi:
(sorridente) Affari, affari! Le guerre sono un ottimo investimento! Chi vuole
un bel fucile nuovo? O un razzo?
Angelo: (alzando la voce) Basta! Non
capisci che ogni tua arma è una vita spezzata?
Mercante di
Armi: (cinico)
Ma io non sparo. Io vendo. Se non lo faccio io, lo farà qualcun altro.
Bue: (indignato) Che ipocrisia! Vendi
la morte e ti lavi le mani?
Asinello: (guardando fuori) È per questo che
il cielo non nevica più. Solo polvere, solo guerra.
Voce fuori
campo: Ma
all’improvviso, un canto si levò. Era un messaggio di speranza.
Coro:
“Portate pace, portate amore,
per ogni bambino che piange e muore.
Gesù non vuole un mondo di guerra,
ma un sogno di pace per tutta la Terra.”
(Gli adulti
presenti, dal politico al mercante, rimangono in silenzio. Persino il bambino
soldato posa il fucile e si inginocchia.)
Angelo: (guardando il cielo) Forse c’è
speranza. Ma tocca a voi cambiarlo. Gesù sta per nascere, ma non resterà se non
trova amore nei vostri cuori.
V.f.c.: E così, i personaggi del presepe
capirono che la pace non è un dono da ricevere, ma una promessa da mantenere.
Coro finale: “Buon Natale e…TANTA PACE!
e…Che sia il
Natale della pace, non solo delle parole.”
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EPILOGO
Voce fuori
campo:
E così, anche quest’anno, un piccolo miracolo si è compiuto.
Nonostante
le guerre, l’avidità e le vanità, il messaggio di pace ha trovato spazio,
almeno per un istante, nei cuori di chi era disposto ad ascoltarlo.
Ma il Natale
non è una promessa che si realizza da sola. È una scelta. Una scelta che
dobbiamo fare ogni giorno, in ogni gesto, in ogni parola.
Bue: (rivolto al pubblico) Se c’è una
cosa che abbiamo capito è che la pace non nasce da sola.
Asinello: (annuisce) Già, ci vuole un bel
po’ di lavoro. Ma almeno, ogni tanto, possiamo cominciare da un sorriso.
Voce fuori
campo:
E voi, cosa sceglierete?
C. Iannibelli