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venerdì 22 febbraio 2019

Impariamo insieme...LETTO-SCRITTURA






IL MAGO DELL’ALFABETO
 IL MAGO DELL’ALFABETO NON SAPEVA PIU’ PARLARE! AVEVA PERSO LE VOCALI… NESSUNO LO CAPIVA PIU’. DOVEVA DIRE BAMBINO E DICEVA BMBN, MAMMA E DICEVA MMM, SOLE E DICEVA SL…POVERO ALFABETO…DOVEVA TROVARE LE VOCALI PER FORZA!
COSI’ SI TRASFORMO’ IN UN ROSPO E… CR CR CR… SI RITIRO’ VICINO AD UN LAGHETTO.
SENTI’ CANTARE:  - A aaaaE eee,  I iii, O ooo, U uuuu… SALVACI TU! SIAMO STATE RAPITE DALLA PERFIDA STREGA MAGU’. AEIOUUUUUU… 
A a a a a,  E e e e,  I i i i, O o o , Uu u u u
 LE VOOOCAAALIIIII…!
Aaaaah!- DISSE IL ROSPO -  ORA RICORDO, SIETE LE MIE AIUTANTI! AEOIOU… MAGU’,UNA LUCERTOLA SARAI TU!”
COSI’ IL MAGO ALFABETO, CATTURO’ LA LUCERTOLA E LA RINCHIUSE IN UNA GABBIA. RIUSCI’ A LIBERARE LE VOCALE E RICOMINCIO’ A PARLARE COME SI DEVE: BAMBINO , MAMMA, SOLE…e visse felice e contento con le sue amiche vocali.

NINNA NANNA DELLE VOCALI 

NANNA NANNA DELLA A,  
QUESTO BIMBO DORMIRÀ.
  
NENNE NENNE DELLA E,
 
DORMIREMO IO E TE.
  
NINNI NINNI DELLA I,
 
QUESTO BIMBO DORME QUI.
 
NONNO NONNO DELLA O,
 
QUESTA NINNA CANTERÒ.

NUNNU NUNNU DELLA U,
 DORMO IO E DORMI TU.
 
ROBERTO PIUMINI

IL MAIALINO MIMI’
UNA MATTINA IL MAIALINO MIMI’
MANGIA UNA MELA MOLTO MATURA, DEL MIELE, DELLA MARMELLATA E DI MORE E MIRTILLI E UNA MORTADELLA INTERA!
POI MIMI’ VA A FARE MERENDA DALLA SUA AMICA MUCCA MOCA E MANGIA : MAIS, MANDORLE E MANDARINI.
ALLORA LA SUA MAMMA GLI DICE: SMETTILA!SE CONTINUI COSI’STRISCERAI COME UN VERME E LA PANCIA SCOPPIERA’ CON UN BOTTO: BUMMMMMMMMM…! 

SCHEDA
IL MAIALINO MIMIMANGIA UNA MELA
IL MAIALINO MIMIMANGIA UNA MELA
IL MAIALINO MIMIMANGIA UNA MELA
IL MAIALINO MIMIMANGIA UNA MELA
IL MAIALINO MIMIMANGIA UNA MELA
IL MAIALINO MIMIMANGIA UNA MELA
IL MAIALINO MIMIMANGIA UNA MELA
IL MAIALINO MIMIMANGIA UNA MELA
IL MAIALINO MIMIMANGIA UNA MELA
IL MAIALINO MIMIMANGIA UNA MELA
IL MAIALINO MIMIMANGIA UNA MELA

IL MOSTRO PELOSO di H. Bichoonnier
Nel bel mezzo di una foresta fitta fitta, in una caverna umida e buia, viveva un mostro peloso. La sua testa era enorme, e da essa uscivano direttamente due piedini piccolissimi. Per questo motivo non riusciva quasi a camminare, e se ne stava sempre nella sua caverna. Aveva una bocca molto grande, due occhietti azzurrognoli e due braccia lunghissime e sottili che uscivano dalle orecchie e con le quali catturava facilmente i topi. Aveva peli dappertutto: sul naso, sui piedi, sulla schiena, sui denti, sugli occhi, e anche in altri posti. Un bel giorno capitò che un re che stava andando a caccia nella foresta smarrì la strada. E senza accorgersene, si avvicinò alla caverna del mostro peloso. Improvvisamente due braccia lunghissime uscirono dal buio e lo trascinarono giù da cavallo.
 -Ah, ah!- gridò l'orrenda bestiaccia, -finalmente si mangia qualcosa di meglio dei soliti topi! E già il mostro stava spalancando la sua bocca enorme, quando... -Aspetta, aspetta!- gridò il re, -Se vuoi mangiar bene c'è in giro della roba molto più saporita di me! -Per esempio? - domandò il mostro. -Qualche bambino morbido e cicciottello, - disse il re. -Ah sì? Ah, ah !- disse il mostro. Legò alla gamba del re una fune gialla lunghissima, e disse che lo avrebbe lasciato partire a patto che tornasse indietro con un bel bambino da mangiare. Il re disse che avrebbe portato il primo bambino che incontrava. -Stai attento, però!- disse il mostro, -se cerchi di imbrogliarmi me ne accorgo subito e ti trascino di nuovo qui in un batter d'occhio. Capito? -Capito!- disse il re. Salì sul cavallo e galoppò fino ai margini della foresta. Lì si fermò, prese la spada e cercò di tagliare la corda che lo teneva legato al mostro. Ma era tutto inutile: la corda non si lasciava tagliare. Il re continuò a galoppare, sempre con la gamba legata. Era ormai arrivato nelle vicinanze del suo castello quando vide proprio davanti a sé, in mezzo alla strada, una bambina che correva saltellando allegramente. < Ecco quel che fa per me>, si disse. Ma quale non fu la sorpresa, non appena giunse più vicino, nel vedere che la bambina altri non era che sua figlia, la piccola Adele, scappata dal castello per andare a comprare dei lecca-lecca.E ti avevo proibito di uscire dal castello! Ma subito dopo, ricordandosi della promessa che aveva fatto al mostro, il re raccontò alla figlia tutto quello che era successo; si mise a piangere e la piccola Adele dovette consolarlo. -Non piangere babbo,- diceva, - io vado volentieri dal mostro che mi vuole mangiare. -Ah, sventurata!- singhiozzava il padre. Fece montare a cavallo la bambina e si diresse verso la caverna. Giunto che fu, depose tremando la figlioletta. Il mostro slegò la corda e ordinò al re di andarsene immediatamente. Poi si girò verso la bambina, che aspettava educatamente con le mani dietro la schiena. -Ah ah!- gridò il mostro, - ora ti faccio la festa! -Peli sulla testa,- disse Adele. -Come?- domandò il mostro, sorpreso. -Ho detto perché tu hai i peli sulla testa,- rispose Adele. E infatti era vero. Era logico che avesse peli sulla testa, visto che aveva peli dappertutto. -Ah, mi prendi in giro, piccola insolente? -Peli sul dente. Il mostro chiuse subito la bocca perché, anche se era un mostro orgoglioso di essere peloso, un po' si vergognava di avere i peli perfino sui denti. Ma si riprese subito: -Ora basta, facciamola finita! -Peli sulle dita. -Smettila, cosa credi? -Peli sui piedi. -Io li mangio, i marmocchi. -Peli sugli occhi. -Preferisci che ti sbrani? -Peli sulle mani. -Se credi di farmi pena... -Peli sulla schiena. -Ma guarda che ragazzaccia! -Peli sulle braccia. -Bada, non avrò pietà! -Peli a volontà! Il mostro, fuori di sé, si rotolava per terra in preda ad una collera furiosa. Da vedere era anche carino, poverino. -Non sono modi da brava bambina! -Peli sulla pancina. -Lo giuro, ti mangerò! -Peli sul popò. Era troppo. Il mostro, pieno di rabbia, cominciò a gonfiarsi, a gonfiarsi, a gonfiarsi... finché esplose in tanti piccolissimi pezzetti che volarono di qua e di là, trasformandosi in farfalle di tutti i colori e in fiorellini profumati.




IL TOPOLINO TATU’
IL TOPOLINO TATU’ ERA TRISTE PERCHE’VIVEVA IN UNA GRANDE CITTA’.
UN GIORNO DECISE DI ANDARE A VIVERE  NEL PAESE DI SAN GIORGIO IONICO.
STANCO E AFFAMATO ANDO’ A RUBARE L’UVA DEL CONTADINO.
 CONTADINO :”TOPOLINO TOPOLINO ,COSA FAI NEL MIO GIARDINO? ”
TATU’ : “MANGIO L’UVA”
CONTADINO:” CHI TI HA DATO IL PERMESSO?”
TATU’:”IO STESSO!”
CONTADINO:” E… SE IO TI ACCHIAPPO?”
TATU’:”IO SCAPPOOOOOOOOOOOOOO…!”
SCHEDA


TOPOLINO TOPOLINO ,COSA FAI NEL MIO GIARDINO?
TOPOLINO TOPOLINO ,COSA FAI NEL MIO GIARDINO?
TOPOLINO TOPOLINO ,COSA FAI NEL MIO GIARDINO?
 TOPOLINO TOPOLINO ,COSA FAI NEL MIO GIARDINO ?
TOPOLINO TOPOLINO ,COSA FAI NEL MIO GIARDINO?
TOPOLINO TOPOLINO ,COSA FAI NEL MIO GIARDINO?
TOPOLINO TOPOLINO ,COSA FAI NEL MIO GIARDINO?
TOPOLINO TOPOLINO ,COSA FAI NEL MIO GIARDINO?
 TOPOLINO TOPOLINO ,COSA FAI NEL MIO GIARDINO ?
TOPOLINO TOPOLINO ,COSA FAI NEL MIO GIARDINO?
TOPOLINO TOPOLINO ,COSA FAI NEL MIO GIARDINO?
TOPOLINO TOPOLINO ,COSA FAI NEL MIO GIARDINO?
TOPOLINO TOPOLINO ,COSA FAI NEL MIO GIARDINO?
 TOPOLINO TOPOLINO ,COSA FAI NEL MIO GIARDINO?
TOPOLINO TOPOLINO ,COSA FAI NEL MIO GIARDINO?
TOPOLINO TOPOLINO ,COSA FAI NEL MIO GIARDINO?




                     LA RANA RUMIRA                   

UNA STRANA RANA DI NOME RUMIRA VIVEVA IN UNO STAGNO, FACEVA UNO STRANO RUMORE… RRRRRRR.
" CIAO, SONO RUMIRA, LA RANA RUMOROSA ! VOGLIO ESSERE GROSSA COME IL BUE LA MIA PANCIA GONFIERO’…RRRRRRRRRRRRRRRRRR…MA BUUUUMMMM…LA POVERA RUMIRA SCOPPIO’!
 SCHEDA
 LA RANA RUMIRA FACEVA UNO STRANO RUMORE               
La rana Rumira faceva uno strano rumore
LA RANA RUMIRA FACEVA UNO STRANO RUMORE
La rana Rumira faceva uno strano rumore
LA RANA RUMIRA FACEVA UNO STRANO RUMORE
La rana Rumira faceva uno strano rumore
LA RANA RUMIRA FACEVA UNO STRANO RUMORE
La rana Rumira faceva uno strano rumore
LA RANA RUMIRA FACEVA UNO STRANO RUMORE
La rana Rumira faceva uno strano rumore
LA RANA RUMIRA FACEVA UNO STRANO RUMORE
La rana Rumira faceva uno strano rumore
RIRU’ E LA LUNA
C’ERA UNA VOLTA RIRU’, UN PESCIOLINO
TANTO BIRICHINO!
UNA NOTTE VIDE LA LUNA,
PER SUA SFORTUNA.
INCOMINCIO’ A SOSPIRARE
GUIZZANDO NEL MARE.
“NONNO STREGONE, LA LUNA  DEVI CATTURARE
E IN FONDO AL MARE LA DEVI PORTARE!
CON LEI VOGLIO GIOCARE”.
IL NONNO PENSIEROSO
RISPOSE:”OH, PER DINDIRINDINA, RIRU
TI ACCONTENTO ORA E POI MAI PIU’!”
NONNO STREGONE LA LUNA CATTURO’
E A RIRU’ LA PORTO’…
MA LA LUNA TRISTE DIVENTO’.
COSI’ NONNO STREGONE A RIRU’ ORDINO’:
“LIBERALA  IMMEDIATAMENTE!
LA LUNA DEVE ESSERE SEMPRE  SPLENDENTE…”
RIRU’ IL NONNO ASCOLTO’
E  LA LUNA LIBERO’
 CHE FELICE NEL MARE SI RISPECCHIO’
ED ORA, QUANDO E’ PIENA, GUARDA RIRU’  IL PESCIOLINO
E GLI FA PURE L’OCCHIOLINO.



C’era una volta una bambina di nome Sissi.
Un giorno la S si arrabbiò perché Sissi aveva tossito  a bocca aperta e con un colpo di tosse scappò via dalla sua bocca. Per questo si mette la mano davanti alla bocca quando si tossisce.
Povera Sissi, ora non sapeva più parlare. Un vero problema! A scuola la maestra disse: “Sissi , dimmi la filastrocca della S”.
Sissi:” Queta è la filatrocca della…
Apetta maetra non la o.
È capata con un colpo di toe.
L’ha prea il vento e l’ha mea ull’albero.”
“Sissiiiiii… cosa dici?” Esclamò la maestra.
“Maetra aiutami tu, ali ull’albero, prima che il erpente che ibila la porti via! Io ono trite enza la    . Dico trada,ole,orella ofia,aleia,imone e neuno mi capice!
La maestra si rese conto del pasticcio e chiamò il serpente Susù che sibilando riportò la S a Sissi.
Sissi la prese al volo e in bocca la risistemò.
E a parlar bene ricominciò.
Da quel giorno  stette molto attenta, ma ogni tanto, finge di perdere qualche consonante perché ha inventato un linguaggio segreto e ci gioca spesso con i suoi amici.
La maestra e i suoi alunni 1A/1B    

C’era una volta una bambina di nome Sissi.
Un giorno la S si arrabbiò perché Sissi aveva tossito  a bocca aperta e con un colpo di tosse scappò via dalla sua bocca. Per questo si mette la mano davanti alla bocca quando si tossisce.
Povera Sissi, ora non sapeva più parlare. Un vero problema! A scuola la maestra disse: “Sissi , dimmi la filastrocca della S”.
Sissi:” Queta è la filatrocca della…
Apetta maetra non la o.
È capata con un colpo di toe.
L’ha prea il vento e l’ha mea ull’albero.”
“Sissiiiiii… cosa dici?” Esclamò la maestra.
“Maetra aiutami tu, ali ull’albero, prima che il erpente che ibila la porti via! Io ono trite enza la    . Dico trada,ole,orella ofia,aleia,imone e neuno mi capice!
La maestra si rese conto del pasticcio e chiamò il serpente Susù che sibilando riportò la S a Sissi.
Sissi la prese al volo e in bocca la risistemò.
E a parlar bene ricominciò.
Da quel giorno  stette molto attenta, ma ogni tanto, finge di perdere qualche consonante perché ha inventato un linguaggio segreto e ci gioca spesso con i suoi amici.
La maestra e i suoi alunni 1A/1B     

Sissi la prese al volo e in bocca la risistemò.
Sissi la prese al volo e in bocca la risistemò.
Sissi la prese al volo e in bocca la risistemò.
Sissi la prese al volo e in bocca la risistemò.
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Sissi la prese al volo e in bocca la risistemò. 2 copie
Sissi la prese al volo e in bocca la risistemò.
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Sissi la prese al volo e in bocca la risistemò.
Sissi la prese al volo e in bocca la risistemò.
Sissi la prese al volo e in bocca la risistemò.
Sissi la prese al volo e in bocca la risistemò.
Sissi la prese al volo e in bocca la risistemò.              


Filastrocca della S    
                   
Sssssss… fa il serpente
e…non mi fa male più il dente.
Ssssss… ha Sofia
che porta via la malinconia.
Ssssss… ha Simone
che non è un limone.
Ssssss… ha Alessia
che  dolce come una poesia.
Ssssss… fa Sara
che è una perla rara.
Ssssss…ha Samuele
che mangia tante mele.
La filastrocca della S abbiam inventato
E tutti abbiam imparato!

La maestra e gli alunni della 1A/1B

Filastrocca della S    
                   
Sssssss… fa il serpente
e…non mi fa male più il dente.
Ssssss… ha Sofia
che porta via la malinconia.
Ssssss… ha Simone
che non è un limone.
Ssssss… ha Alessia
che  dolce come una poesia.
Ssssss… fa Sara
che è una perla rara.
Ssssss…ha Samuele
che mangia tante mele.
La filastrocca della S abbiam inventato
E tutti abbiam imparato!

La maestra e gli alunni della 1A/1B




Filastrocca della S    
                   
Sssssss… fa il serpente
e…non mi fa male più il dente.
Ssssss… ha Sofia
che porta via la malinconia.
Ssssss… ha Simone
che non è un limone.
Ssssss… ha Alessia
che  dolce come una poesia.
Ssssss… fa Sara
che è una perla rara.
Ssssss…ha Samuele
che mangia tante mele.
La filastrocca della S abbiam inventato
E tutti abbiam imparato!

La maestra e gli alunni della 1A/1B

Filastrocca della S    
                   
Sssssss… fa il serpente
e…non mi fa male più il dente.
Ssssss… ha Sofia
che porta via la malinconia.
Ssssss… ha Simone
che non è un limone.
Ssssss… ha Alessia
che  dolce come una poesia.
Ssssss… fa Sara
che è una perla rara.
Ssssss…ha Samuele
che mangia tante mele.
La filastrocca della S abbiam inventato
E tutti abbiam imparato!

La maestra e gli alunni della 1A/1B
























TESTO TEATRALE




PAROLANDIA




PRESENTAZIONE

Nella casa di Parolandia
viveva un cuoco eccezionale
che con le lettere dell’alfabeto
creava parole in grande segreto.
Un giorno però
il cuoco s’ ammalò
e tutte le parole sbagliò.
Adesso bambini state ad ascoltare
la storia fantastica che stiamo per raccontare.
CUOCO – Ohi ohi, come mi sento male oggi. Mi fa male la pancia, mi gira la testa, ohi ohi ohi
Devo comunque fare il mio lavoro … allora nel pentolone mescolo un pò di consonanti  e poi aggiungo aggiungo, (pensa e poi indica con il dito la A) tu, vieni tu.
VOCALE A – Io? devo venire  proprio io?
CUOCO – Sì sì, proprio tu, salta nel pentolone.
VOCALE A – (salta nel pentolone)  AAAAAAA
CUOCO -  Adesso do una bella mescolatina, eeee… ullalà, paroline parolone venite fuori dal pentolone.
VOCALE A – (salta fuori dal pentolone e dice) bambana, giacattala, bacaclattala,
CUOCO – oh noooo!!! Che cosa ho combinato?  Butto tutto e ricomincio . Dunque ,dunque qualche consonante e poi (pensa e poi con il dito indica la E) Tu vieni e salta nel pentolone!
VOCALE E – Sei sicuro? Devo venire proprio io?
CUOCO – sì sì proprio tu. Vieni
VOCALE E – ok ( salta nel pentolone) EEEEEEEEEE…
CUOCO – mescolo per benino, eeeeeee… ullalà , paroline parolone venite fuori dal pentolone.
VOCALE E – (esce dal pentolone e dice)  bembene, gechettele, bececlette …
CUOCO – nooo… ho sbagliato un’altra volta!!! Mi tocca svuotare di nuovo il pentolone e ricominciare daccapo. Qualche consonante e poi (indica la I con il dito) vieni tu, salta dentro.
VOCALE I – Io, hai chiamato me?

CUOCO – certo certo, salta dentro il pentolone.
VOCALE I – (salta dentro ) IIIIIIIIIIIIIIIII
CUOCO – rimescolo bene bene eeeeee ualà  paroline parolone venite fuori dal pentolone
VOCALE I – (esce dal pentolone e dice) bimbini, gichittili, biciclitti …
CUOCO – non può essere vero! Ma avrò la febbre altissima ! devo concentrarmi  e ricominciare tutto. Qualche consonante e (punta il dito sulla O) tu tu salta nel pentolone.
VOCALE O – sei sicuro questa volta? Devo venire proprio io?
CUOCO – sì sì, non perdiamo altro tempo salta dentro.
VOCALE O – (salta nel pentolone) OOOOOOOOOOOOO
CUOCO – ok …questa volta penso di aver fatto bene. Mescolo un po’ eeeeee… ullalà paroline parolone venite fuori dal pentolone
VOCALE O – (viene fuori dal pentolone e dice) bombono, gocottolo, bococlotto..
CUOCO – non è possibile! Ma cosa mi succede?  Ok, calma, devo mantenere la calma. Ricomincio … qualche consonante e (punta il dito sulla U) adesso vieni tu
VOCALE U – io cuoco?
CUOCO – sì sì, forza dentro il pentolone.
VOCALE U – (salta dentro il pentolone) UUUUUUUUUUUUUU
CUOCO – bene bene, giriamo un po’ eeeee… ullalà paroline parolone venite fuori dal pentolone
VOCALE U – (esce fuori dal pentolone e dice ) bumbunu, gucuttulu, bucucluttu ….
CUOCO – non ci posso credere! Ho bisogno di un dottore, qualcuno mi aiuti per favore
TUTTE LE VOCALI – stai tranquillo amico cuoco,
e riaccendi subito il fuoco
per formar le paroline e parolone
tutte noi dobbiam saltar nel pentolone
le consonanti dobbiam abbracciare
se le parole giuste vogliam formare
e dopo aver ben mescolato
Vedrai che risultato!!!!
TUTTE LE VOCALI – (saltano nel pentolone) AAAA EEEEIIIIOOOOUUUUUU
CUOCO – (mescola)
TUTTE LE VOCALI – bambini, giocattoli, bicicletta …
CUOCO: eeee…ullalàààà
le parole giuste eccole qua
Io la febbre non ho più
…ora mescola vocali e consonanti anche tu.




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