Scrittori di classe
Scuola Primaria"De Gasperi"
Domitilla e Zephyr
Era estate, faceva molto
caldo, le cicale cantavano senza sosta. In un campo estivo era previsto,
per il pomeriggio, un mini concorso per gli animali domestici.
Vinceva chi presentava
l’animale più carino.
Fra i concorrenti c’era
una bambina di nome Domitilla ed il suo animale domestico Zephyr .
Domitilla era una
bambina straordinaria, con gli occhi che brillavano di gioia. Era uno spirito
libero, con una capigliatura dorata che danzava al vento mentre correva insieme
a Zephyr, il suo piccolo drago. I suoi occhi erano come finestre aperte su un
mondo di meraviglie, sempre pronti a scoprire qualcosa di nuovo. Sorrideva
sempre e quando sorrideva le lentiggini danzavano sulle guance.
Zephyr, l'animale
domestico di Domitilla, era straordinario (si dice che possedeva poteri
magici, mah…) ma,( c’è sempre un ma!)suscitava disgusto negli altri bambini. Il
suo aspetto era quanto di più lontano ci fosse dall'idea tradizionale di un
drago. Le sue scaglie erano grinzose e puzzolenti, di un colore indefinito tra
il marrone e il verdastro. La cresta di cristallo sulla testa sembrava
ricoperta da una patina di cacca di topo e le ali, invece di essere delicate,
erano spellate e pieni di macchie. Aveva una lingua lunga e a penzoloni dove
avevano fatto casa una colonia di puzzolenti scarafaggi. Puzzava puzzava,
peggio delle puzze che fa mio nonno! E pare che fosse proprio l'aspetto
disgustoso di Zephyr a renderlo così unico.
Ma ecco arrivare i
concorrenti Dorian e Vastatore con i loro suo animali domestici :
“Ah, ah , ah, è
disgustoso! Non vincerà mai! Saranno i nostri piccoletti a
vincereeeeeeeeee…sono super super! Che puzza…Domitilla , allontanalo… bleàaaaa…
Mi fa vomitare!”
Domitilla nè si
preoccupò e né li ascoltò. L'amore per Zephyr rimaneva inalterato. Nonostante
le parole crudeli degli altri bambini, lei lo difendeva con determinazione e
orgoglio. Ogni volta che guardava Zephyr , i suoi occhi brillavano di gioia, di
amore e di avventura. Domitilla aveva la capacità di vedere la bellezza al di
là delle apparenze e ciò faceva di lei una bambina straordinaria.
Ma all’improvviso:
“Cra cra cra…sono qua , non sono un pesce né un baccalà!”
Domitilla
sorridente disse: “Wow...una rana, ciao come ti chiami?”
“ Mi chiamo Rana
Stracolmi e mi piace raccontare colmi”.
“ Oooh, OK, ma
cosa sei venuta a fare qui?”
“Certo te lo
dico bella bambina…
se leggi prima la nota
segreta attaccata alla mia zampina.”
Rispose Rana stracolmi.
Domitilla prese la nota
segreta e lesse: "Zephyr è un'animale meraviglioso, tu sei una persona
speciale per averlo. Non lasciare che le parole cattive degli altri ti
feriscano. Con affetto, Rana stracolmi."
La nota rese Domitilla
sprizzante di gioia e ,con il cuore in gola per la forte emozione, ringraziò la
rana Stracolmi.
“Celafaremoooooooo…rana
salterina, grazie mille!”
“Dunque, continuò la
rana Stracolmi, sono qui perché volevo dirti anche che sta arrivando un mio
amico: Peratoons, ti aiuterà con il tuo Zephyr, ma ha un piccolo difetto,
devi dargli una pera a desiderio e ….Oh, eccolo, Ciao!”.
“Ciao, sono
Peratoons, dammi una pera a desiderio o ti do in pasto a Saverio!”
Domitilla rispose: “Che
simpatico…vuole farmi ridere! Eccoti una pera, ma adesso posso esprimere un
desiderio?”
“
Certamente!”disse Peratoons.
“ Vorrei rendere
felice il mio Zefyr”.
“Il tuo desiderio
è un ordine! Puzze del nonno, puzzole dei boschi, puzze di Zephyr…suonate!”
Tataratà…prrrrrr..tataratà...prrrrr..tataratà...plash
plushsssss...
Domitilla : “ Ma ma ma…
non è cambiato niente!”.
Peratoons : “ Sì,
invece, ora ha il potere di essere felice e far felice. Di cos’ha paura il tuo
drago?”.
“Degli applausi”. disse
Domitilla.
Peratoons rispose :“Ok,
allora applaudisci”.
Domitilla applaudì e
Zephyr “Proottttt…prottt..prott" si alzò in volo e...
Mentre gli altri animali
facevano trucchi o facevano le fusa, Zephyr cantava in aria melodie incantevoli
con la sua voce soave ed era tanto felice.
Il pubblico rimase
incantato . E…anche se il disgusto verso Zephyr era ancora presente, l'aria si
riempì di gioia e meraviglia.
Peratoons disse: “ Hai
visto che ha funzionato?”. Ora però tocca a te fargli vincere il concorso ,
ciaoneeeeee…”
La fata turchina Doroty
aveva regalato a Domitilla un cuscino. Non era un semplice cuscino. Era
intessuto con fili d'argento e decorato con piccoli diamanti e smeraldi
incastonati .Aveva il potere di amplificare i poteri magici. Domitilla lo
portava sempre con sé. E…quando Zephyr si posò su di esso, il cuscino emise un
radiante bagliore argentato, rafforzando la sua magia e consentendogli di
creare uno spettacolo di colori straordinario.
Ma, quando sembrava che
il pubblico stesse per cambiare idea su Zefyr, una potente tempesta si scatenò
all'improvviso, con venti forti che rovesciarono tutto il concorso. Domitilla
si preoccupò per la sicurezza di Zephyr, ma sorprendentemente, il drago emise
un altro raggio di luce multicolore dalla sua bocca, trasformando la tempesta
in uno spettacolo di colori e luci. La sua magia amplificata affascinò tutti i
presenti.
Anche il giudice del
concorso.
Così tutti impararono a
non giudicare dalle apparenze e capirono che la bellezza poteva trovarsi
ovunque, anche nelle forme più inaspettate.
Ma ora vi chiederete :
Chi ha vinto il concorso?
Direte Zephyr. Forse, ma
io non ve lo dico …alla prossima!
Sentimento target:
L'unicità è ciò che rende il mondo un posto meraviglioso!
Il
tesoro di Peluchino
Nel regno incantato di Dormilandia, una terra
circondata da colori brillanti e forme bizzarre, viveva una bambina
straordinaria di nome Domitilla.
Aveva un animale domestico particolare, chiamato
Peluchino. Un piccolo mostro peloso con occhi che scintillavano come gemme
magiche e un sorriso pieno di denti aguzzi come piccole spade incantate. La
testa di Peluchino era grande quanto un globo, ma coperta da ciuffi di peli
iridescenti che sembravano danzare come coriandoli incantati. Mentre le altre
creature del regno si nascondevano al solo vederlo, Domitilla abbracciava teneramente il suo amico
mostruoso, trasmettendogli un amore magico e incondizionato.
Il buffone di corte ogni volta che lo vedeva
diceva:”Disgustosooooo…Domitilla, allontanalo da me! Puzza più di una puzzola!”
Domitilla rispondeva:” E’un vero tesoro…ne vedrete
delle belle! Peluchino è magico…presto ve ne accorgerete.”
Era il giorno
del concorso degli animali del regno, a breve avrebbero eletto l’animale più
bello. C'erano cuccioli di gattini dalle zampe incantate e cagnolini con
collari che brillavano come stelle cadenti. Pappagalli iridescenti svolazzavano
mentre cantavano melodie incantate, un coniglietto con orecchie che sembravano
ali di farfalle si esibiva con salti elegantissimi, un cane bizzarro,un
topolino curioso...
Ma quando Domitilla si presentò con Peluchino…tutti
gridarono: “E’ orripilante! Che disgusto…buttatelo nel fosso!”
Peluchino era triste, nessuno si avvicinava a lui…chinava
la testa e piangeva in silenzio.
Così Domitilla decise di intervenire. Fece un
fischio e una strana rana canterina saltò dal fossato del castello. Era una
rana con macchie blu iridescenti sulla schiena che sembravano riflettere il
cielo stellato.
“Cra cra cra…Peluchino, Peluchino
su su..beviamoci un bicchiere di vino!”
Peluchino iniziò a ridere a crepapelle…e mentre
rideva nell’aria si sentì un tintinnio di campanellini magici e nel frattempo
uno strano biglietto, con una nota, si poggiava ai piedi di Domitilla.
Domitilla la lesse ad alta voce: ”Sotto il ponte c’è
un cuscino, porta lì Peluchino”.
Domitilla ubbidì.
Peluchino stanco si addormentò sul cuscino. E come
per magia il cuscino incominciò a volare…
Portò Peluchino in un mondo più a misura di tutti…un
mondo dove nessuno si curava dell’aspetto fisico, dove “l’essenziale era invisibile agli occhi”, dove tutti ma proprio
tutti, vivevano felici.
Re Poltronas gli regalò la mappa delle emozioni…”Chi
trova la felicità trova un tesoro! Bim bum bam…”
Era il primo indizio per cercare un vero tesoro…ma
il tesoro era già lì.
Peluchino ritornò da Domitilla con il suo magico cuscino.
Domitilla per la gioia rise come se fosse un
tintinnio di campanellini magici e annunciò a tutti concorrenti:"Beh,
Peluchino è davvero speciale e unico nel suo genere, ma è dolcissimo! Vedrete! Parteciperà
al concorso di bellezza."
Gli altri animali si esibivano con incantesimi o
facevano apparizioni magiche. Quando fu il suo turno, Peluchino aprì la bocca
spaventosa e... cominciò a cantare una melodia incantata. Aveva trovato il
tesoro, era nelle sue corde vocali ed ora lo condivideva con il pubblico! Un
canto, una melodia che penetrava il cuore di tutti i partecipanti. Nell’aria,
come per magia, le lucciole captavano le molecole della gioia e le
diffondevano in ogni dove… che
spettacolo emozionante!
Il pubblico rimase incantato ed emozionato chiese scusa
a Peluchino.
Il disgusto iniziale si era trasformato in
ammirazione per la straordinaria performance di gioia che Peluchino riusciva a
trasmettere con le sue note d’amore.
Quel giorno, tutti impararono che la bellezza e il
talento possono essere trovati anche in creature inaspettate.
Sentimento target: Accettazione della
diversità, diversità come ricchezza.
a.s 2022-2023
INCIPIT
Finalmente il nuovo batterio a cui aveva lavorato per mesi
era stato sintetizzato! Si trattava di un microrganismo in grado di assorbire
gli oli sversati in mare dagli umani; non aveva ancora eseguito delle prove sul
campo, ma per quello ci sarebbe stato tempo… O forse no! Proprio in
quell’istante, la radio subacquea le portò una notizia sconvolgente: nel bel
mezzo dell’Atlantico una nave petroliera si era appena rovesciata, rilasciando
in mare tonnellate e tonnellate di petrolio che certamente avrebbero inflitto
enormi danni all’ambiente. Suo papà, scienziato anche lui, era via per lavoro e
lei non era mai uscita dal laboratorio, ma quella era un’occasione unica per
provare il suo esperimento. Aqua Nerd decise quindi di raggiungere con un
sottomarino di linea il luogo dell’incidente e liberò il batterio appena
creato, che cominciò a “mangiare” il petrolio. «Eureka! Funziona!» gridò
esaltata. Tuttavia, dopo pochi minuti si rese conto che qualcosa non stava
funzionando come previsto: il batterio si stava pian piano trasformando,
diventando sempre più grosso e minaccioso… Si era tramutato in una specie di
gigantesco Kraken mutante! «Ehm… questo non era previsto» borbottò tra sé Aqua
Nerd prima di essere sbalzata via da uno dei tentacoli della sua stessa
creatura. Scivolando giù nelle profondità dell’oceano, la scienziata cadde ai
piedi, o meglio, alle chele di Keeper, un buffo guardiano di tesori sommersi
con la passione per l’hip-hop! Aqua Nerd spiegò la situazione all’animale, che
chiese: «In pratica hai creato un mostro di cui non sai come liberarti?». Aqua
Nerd annuì pensierosa. «Mmm… si direbbe che la Spugna Gigante dell’Atlantico
faccia al caso tuo!» aggiunse il granchio, spiegando che si trattava di un
tesoro sommerso che forse avrebbe potuto sconfiggere il mostro riuscendo ad
assorbirlo a sua volta, ma neppure lui sapeva la sua posizione esatta! «Un
momento…» aggiunse Keeper con un sorriso «non hai detto di avere degli amici
hacker?»
Prosegui con il tuo racconto…
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“Certooooo…Grazie Keeper, mi
consulterò con il mio vecchio amico hacker don Chisciotte!”
“Don chi?... Sciotte? Quel nobiluomo, di buon cuore e determinato a
realizzare i suoi sogni, vissuto nel 600?”
“Sì sìììììììììììììììì…grazie alle
sue scoperte è ancora vivo! Oggi è l’hacher più famoso.”
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Mail stragalattica a:
donchisciotte@libero.it
Ciao , sono Aqua Nerd ho bisogno
del tuo aiuto. Un Kraken mutante gigantesco sta distruggendo il mare. Occorre
necessariamente modificare o distruggere la formula del batterio, creato in laboratorio,
in grado di assorbire gli oli sversati in mare dagli umani, che ha generato
questo mostro!
Ti abbraccio
Aqua Nerd
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Mail a aquanerd@gmail.com
Mi trovo in missione nel Mar Nero,
devo bloccare la distruzione delle centrali nucleari. Sono molto impegnato…la
guerra mi tormenta. Comunque mandami la posizione con google maps e il codice
di accesso ai dati della creazione del batterio.
Ti abbraccio
Don Chisciotte
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Mail a donchisciotte@libero.it
Che grande amico!
https://www.tuttocitta.it/mappa/san-giorgio-jonico/via-alcide-de-gasperi
Codice di accesso:
04-ioamoilmare-26-57
Saluti e baci
Aqua Nerd
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Don Chisciotte entrò con il codice
di accesso nei data basic del laboratorio:
e aiutandosi con questa formula
binaria:
1 * 25 + 1 * 24 + 0 * 23 + 1 * 22 +
0 * 21 + 1 * 20
trasformò il mostro mutante kraken
in un rospo gigante!
“Cra cra cra…voglio la mia
principessa!”
Gracidava il rospo ma dopo un po’:
Boooouuummmmm…scoppiò.
Ahahahahahah…ahahahahah… sghignazzò
Aqua Nerd.
Ora c’era da salvare il mare dal
petrolio e dai resti del kraken mutante. Bisognava fare pure subito. I resti
del kraken potevano riprodursi! Ora è proprio il caso di dire che: il mare
era in un mare di guai!
Bisognava cercare la Spugna Gigante dell’Atlantico
che, in un’ aspirata, avrebbe ingoiato tutto il petrolio e i resti del mostro
sparsi nel mezzo dell’Oceano.
Aqua Nerd e Keeper sapevano che non
era facile.
La spugna era custodita, in una
profonda caverna oceanica, dall’orca assassina Merrow …brrrrr…che paura!
Aqua Nerd e Keeper tremavano come
un budino.
Ma Keeper sapeva con certezza che
l’orca aveva un punto debole: diventava buona se qualcuno le cantava la ninna
nanna.
Keeper chiamò la sirenetta Ninnaò
che era la migliore cantante di ninna nanne di tutto l’Oceano Pacifico.
Così Aqua Nerd, keeper e Ninnaò
partirono alla ricerca della caverna. Dopo tanto navigare e con l’aiuto di
google maps arrivano nelle vicinanze della caverna.
Ninnaò incominciò a cantare:
“Ninna nanna piccolina…
Oh, mia bella orchettina
dormi sul tuo morbido cuscino
nel tuo caldo lettino
tra la sabbia, le alghe e le spugne
marine
vicino alle fatine.
Cullata dalle onde del mare
sogni belli puoi fare.
Con i pesci monelli giocare
per il mare viaggiare
tra una balena, uno squalo
e un delfino nuotare.
Per imparare
a vivere ed amare.
E quando sveglia tu sarai
ancora avventure vivrai
se la spugna ci darai.
Solo così il mare salvare potrai…
Ninna nanna piccolina…
Ninna nanna piccolina…
La melodica ninna nanna raggiunse i
timpani dell’orca assassina Merrow che,
in un baleno, abbandonò la caverna e seguì Ninnaò.
Keeper e Aqua Nerd spalancarono la
porta della caverna e fecero uscire la povera Spugna Gigante dell’Atlantico
tenuta prigioniera dall’orca da tanti anni. La spugna, felice per la sua
libertà, seguì Aqua Nerd e keeper.
Raggiunsero il punto dell’Atlantico
dove la nave petroliera si era incagliata, rilasciando in mare tonnellate e
tonnellate di petrolio. A velocità della luce, la spugna assorbì tutto il
petrolio e i resti del Kraken mutante.
Il mare era salvo e Aqua Nerd felice!
Ma ora vi domanderete: Cosa se ne
faceva un’orca assassina di una spugna gigante? E che fine ha fatto l’orca
Merrow?
Va beh…adesso è proprio tardi…alla
prossima!
a.s 2022-2023
INCIPIT
PLIC! PLIC! PLIC! «Ma che…?» domandò Pearl, sentendo una corrente d’acqua gelida accarezzarle la fronte. In effetti, alzando gli occhi al soffitto notò immediatamente qualcosa di strano… la sua lussuosa abitazione costruita all’interno di un iceberg proprio al centro del Mar Glaciale Artico si stava erodendo! Ma com’era possibile? Una volta riemersa in superficie, Pearl notò che gli effetti irreversibili dei cambiamenti climatici causati dall’uomo avevano fatto staccare il loro iceberg mandandolo alla deriva verso aree più calde. Doveva avvertire tutti i suoi vicini: se non avessero spostato l’iceberg sotto cui vivevano, avrebbero rischiato grosso! Purtroppo, però, gli abitanti di quelle gelide acque non volevano dar retta a Pearl: nessuno soffriva particolarmente il caldo, anzi, un po’ di tepore era il benvenuto! Per fortuna Psy, il suo fidato amico, era in grado di leggere nella mente, perciò avrebbe capito che non stava mentendo. «Lo sai che non leggo più nella testa altrui! Non lo trovo corretto!» esclamò lui. In quel momento venne colto da un brivido di caldo, cosa che gli succedeva sempre quando la temperatura dell’acqua non era abbastanza fredda, causandogli grande malessere. Fu allora che Psy capì che la situazione era grave e accettò di aiutare l’amica. Già, ma in che modo? Pearl aveva un piano: riportare l’iceberg al posto originario! «Ma da soli non ce la possiamo fare!» protestò lo squaletto. «È per questo che abbiamo bisogno degli umani!» rispose Pearl. «Dobbiamo girare un documentario sui rischi che noi animali marini corriamo se con i loro comportamenti continuano ad alterare i parametri climatici della Terra! Magari capiranno quello che hanno combinato e, con l’aiuto delle loro navi rompighiaccio, potremmo spostare il nostro amato iceberg!» Ascoltando questa idea, a Psy, che era un grande appassionato di cinema, si illuminò il terzo occhio… «Hollywood! Arriviamooo!» Prosegui con il tuo racconto…
Benvenuti a Hollywood puoi venire da qualsiasi posto, non hai bisogno di un diploma. (Quentin Tarantino)
“Bene bene, disse lo squaletto Psy, chi inizia bene è già a metà dell’opera!
Signor Quentin, abbiamo fatto tanti
tantiiiiiiiiiiiiiiii…km per arrivare qui. Può aiutarci? Dobbiamo girare un
documentario sui rischi che noi animali marini corriamo se
gli umani con i loro comportamenti continuano ad alterare i parametri climatici
della Terra. Sappiamo che lei ci può aiutare. Dobbiamo informarli che stiamo
andando alla deriva…prima che sia troppo tardi!”
“ Quattrocento
squali, ottocento balene, settecento merluzzi, ottocento delfini, trecento
pesci spada, mille sardine…per ottantamila fa: trecentoventicinquemila animali
marini del Mar Glaciale Artico… io domino, io domino gli animali marini!Sono
importante, impor…tante, ops imp…aiutoooooooooooo…stiamo distruggendo la terra
e tutte le meraviglie degli oceani!
Io sono importante…imp…singh
singh...Oh povero me. Non potrò dominare più nessuno!Dovrò rassegnarmi…ma non
POSSooooooooo… …devo intervenire!” Quentin era disperato…tre per mille
tremila…tremila lacrime! Nooooooo…devo aiutarli.
Era ormai convinto che doveva aiutare Pearl e
Psy quando prese la sua super video camera e incominciò a registrare tutti i
comportamenti dell’uomo…e in men che si dica realizzò un documentario
FANTASTICO. Un documentario fatto come si deve…la gente quando lo vedeva si
strappava i capelli e anche i peli e diceva:- Che stupidi !Dobbiamo proteggere
e rispettare il mare e tutta la natura, altrimenti moriremo tutti!Aiutiamo Pearl
e Psy.
Chiamarono il
comandante Baffuscus, capo assoluto di tutte le navi rompighiaccio.
“Se volete posso
mettervi a disposizione anche Erculos l’amico di Babbo Natale che è ancora in
ferie. E’ lui che fa le rotte a Babbo Natale per passare con la sua gigantesca
slitta carica di regali. Ha dei muscoli super …tostissimi come rocce. Potrebbe
spostare una montagna! Dobbiamo farci aiutare da Babbo natale. Disse Baffuscus
e siccome aveva il numero di cellulare di Babbo Natale chiamò subito.
“Prontoooooooooooooo…chi osa
disturbarmi a quest’ora? Io sto riposando…devo portare…ronf ronf
ronf…non ce la posso fareeee…! Ronf ronf ronfffffffffffff…che sonno! I
bambini resteranno senza regali!”
“Questo vecchio è proprio
rincitrullito!Non sa cosa sta succedendo nel mondo…o poveri noi..”Pensò il
comandante Baffuscus
“Ehiiiiii…svegliatiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii…
chiama il tuo amico Erculos, c’ è un mare da salvare! Altro che regali!”
“Un mare da salvare...Sono sugli
attenti!Dimmi”
“Erculos con l’aiuto delle mie navi ,
deve riportare l’iceberg al posto originario,
altrimenti saremo tutti nella cac..ca! Ecco l’ho detto!”
Erculos arrivò in un
baleno centro del Mar Glaciale Artico e con l’aiuto delle navi rompighiaccio,
tanta forza, tanta fortuna e buona volontà riuscirono a riportate l’iceberg al
posto originario. Il mare era salvo e con lui tutti gli abitanti del mare. Lo
squaletto Psy e l’amico Pearl , ancora adesso, saltano per la gioia!
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L’elfo Gasperino a.s. 2021-22
Mi presento: sono Giovanni, un bambino
con poteri speciali perché parlo con tutta la natura! Conosco almeno mille
lingue!
Mi diverto un sacco...tutti mi dicono:
"Ma parli da solo?" E non potete immaginare che spasso!
Frequento una scuola…uhummm, posso
dirlo?
CACCOSA, ecco l’ho detto!
Caccosa perché puzza puzza.
L’elfo Gasperino ( se lo prendo gli
faccio il culetto ciccioletto rosso rosso) con i suoi amici invisibili ,ogni
mattina, puntualmente fanno la cacca sotto gli alberi del super giardino della
scuola .
Si sentono solo strani suoni:
prprprprrrrrrr…prprprprrrrrrr…puuuuuu, splash...ma non si vede niente.
La catalpa, l'albero più elegante e
chiacchierone, che è il sindaco del giardino, è sfinita. Non respira più e con
il fiatone mi racconta ,rigorosamente in catalpese, la vita da giardino.
Mi ha detto che ha bandito un concorso:
IL
FIORE PIU’ PROFUMATO
Chi farà crescere il fiore più
profumato nel giardino della scuola,
sarà eletto assessore all’ambiente.
Le maestre Carmela e Anna che non sopportano i prepotenti, le
ingiustizie e gli straccetti di pollo al limone, sono prontissime a partecipare
con la loro mitica squadra 1^B. Anch’io sono un loro alunno.( Fortuna?...mah,
si vedrà, a dire il vero sembrano due befane!)
“Uno per tutti , tutti per uno”. Questo sarà
il nostro motto. Le due befane ci credono assai.
Ma…c’è sempre un ma. Per caso(si fa per
dire), ho scoperto che Gianmarco, un partecipante al concorso di
un’altra classe, che è un imbroglione ,verserà, ogni giorno sul seme e
poi sul fiore, il profumo che usa la sua mamma!
Roba da non crederci.
Non si imbroglia!
Va in giro dicendo:”Ahahahahah…vittoria
assicurata, sarò io l’assessore all’ambiente!”
Me l’hanno riferito: catalpa sindaco, pino guardiano e
la lucertola Lilli che passa le giornate a prendersi il sole sul muretto del
giardino e non le sfugge nulla!
Le cacche e le puzze viscide continuano
senza sosta e pure i partecipanti al concorso continuano a piantare semi senza
sosta.
Ecco che ,come per magia, il giardino si
riempie di fiori straordinari e tutti profumatissimi.
Uno però ha un profumo particolare. Un
profumo dolce, lieve,tenero …irreale,
I-NE-BRI-AN-TEeeee… che si sente da un miglio.
Eh eh…proprio così, è il fiore di Gianmarco!
Che lo ammira con aria da bullo.
Ops…vuoi vedere che vincerà
l’imbroglione?
Tutti in silenzio aspettiamo l’esito
della giuria.
Una folata di vento attira il nostro
sguardo.
Suspense… appare l’elfo Gasperino! Soffia sul
fiore di Gianmarco che SSSSsssss...si
piega e appassisce.
Il profumo aveva reso il fiore fragile e
troppo esile.
Ridacchiando ma increduli, ci gustiamo la scena.
Ahahahahahahahahah...ben ti sta! Mi vado
ripetendo.
La faccia di Gianmarco, è viola come una
melanzana e quasi esce il fumo dal naso e dalle orecchie. Sembra una locomotiva
a vapore.
Gasperino dice, con una vocina da elfo
sicura e decisa: “Chi fa imbrogli se li sbrogli! Se può…” e sparisce.
Gianmarco corre a chiudersi nel bagno
per la vergogna!
E così, tutta la 1^B , compreso io (...e
ci mancherebbe, parlo tutte le lingue della natura! Parlo anche il catalpese…),
siamo assessori all’ambiente.
L'elfo Gasperino è diventato il nostro
guardiano amico e, solo ogni tanto, fa ancora la cacca sotto la catalpa… però i
fiori la rendono profumata.
Ebbene sì, ora la mia scuola non è più
caccosa.
E’ profumatosa!
Ora vi chiederete: “E Gianmarco?”
Gianmarco ,dovete credermi, ora è il mio
migliore amico e ha anche lui qualche potere speciale, ha già imparato il
“lucertolese”!
E' chiaro allora? Quando perdi, non
perdere la lezione...mi raccomando!
Nella scuola Gasperino gli
alunni sono tutti speciali. A volte parlano una lingua diversa perché spesso
perdono le vocali o le consonanti. E non sanno il perché. Stella , un’alunna
della 1^A, un giorno si rifugia nel
bagno perché c’era un’ombra che la inseguiva! Povera Stella.
“Chi mai sarà!
Aiutooooo…ohohohoho…mi scappa la pipì, ora la faccio qui”. Urla, accovacciata
sotto il lavandino e trema come un budino.
Si fa coraggio, si alza. Si
guarda allo specchio.
Uno specchio strano, non
era lei quella riflessa, era l’ombra di Gasperino che la seguiva!
Gasperino il mago dell’alfabeto che è affamato
di lettere e le ruba ai bambini.
“Oh,per dindirindina…sono
morta!”Così Stella sviene e Gasperino le ruba con un filo invisibile la consonante L e le dice: : “Per ventiquattro
ore resterai senza L però potrai capire chi
sono i veri amici”. Con fatica Stella si rialza ma…
Povera Stea…ora parla così
Spaventata ritorna in
classe.
La sua maestra Elisa che è
tutta di un pezzo e somiglia alla signorina Rottermeier, le dice: “Stella dove
sei stata? Stella , devi dirmi la filastrocca della L.
Stella va in panico, balbetta e desiste...mae…maestra,
io veramente…
“Stella sbrigati o ti
punisco!” Conclude il trombone della Rottermeier.
“Ecca ecca a caramea
dea bimba bea
come una stea
ecca ecca a padea
dea frittea
con a nutea…
ecca ecca…”
“Stellaaaaa…,urla l’acida signorina, che
fine ha fatto la lettera L?
Vai a posto! Zero zero spaccato!”
Stella singhiozzando ritorna al suo
posto.
Nel frattempo, Emanuele l’amico del
cuore di Stella che è un guerriero Ninja, corre nel bagno e scova Gasperino sotto il bidè. Gasperino si colora di rosso
fiamma, come se avesse preso fuoco…sa di non aver agito bene.
“ Ti ho trovato finalmente! Sputa la
lettera L…la mia amica è nei guai! Maledetto elfo sgangherato e rincitrullito
che perdi l’alfabeto. Faccio la conta sillabosa per tre e se la L non restituirai la mia spada dai
mille poteri ti sgretolerà!
La le li lo lu…la le li…”
“Aspetta ,aspetta, la devo cercare, mi
si è incastrata tra i denti…al el il ol ul, eccoti la L e non ne parliamo mai
più! Ora sparirò e in questa scuola mai più ritornerò”.
Emanuele, lesto lesto, se la infila in
bocca. Torna in classe si avvicina a Stella e, con un bacio da principe ,le
restituisce la lettera L.
Gli occhi di Stella sprizzano di gioia.
Maestra la so, ci riprovo:
“Lecca lecca la caramella
della bimba bella
come una stella…
lecca lecca la padella
della fritella
con la nutella…
lecca lecca…
Brava brava Stella! E’ la voce della
maestra che ora è mielosa mielosa.
Stella commossa si rivolge a Emanuele:
“Grazie Emanuele tu sì che sei un vero
amico!E’ proprio vero che il momento migliore per farsi degli amici è prima di
averne bisogno!
Buon vento a tutti quelli che non hanno
AMICI”
Ma
che fragola succede!
“Ecco, finalmente un colpo di fortunaaaa...Hipster
, icona di stile cosmico,è stata ammessa al concorso “Orti spaziali”!Woww…io
amo i concorsi, amo il verde, amo la natura… il mio paese, è sano e pulito.Sono
stata ammessaaaaaaa… !Ma che brava…che bella che sono… Vincerò
il primo premio”.Incredula,
continuava a ripetersi l’aliena Hipster.Ed
era tanta la sua gioia che condivise post dappertutto: su Instagram, Facebook,
Twitter ,Telegram e anche su Tik Tok. Driing driing …“Signorina Hipster , è lei il mio
braccio destro del concorso Orti Spaziali?Sono
Ciclope ,l’ alieno proveniente dal pianeta Fanghiglia…dai rispondimi anche su
Instagram e diventa un mio follower o
facciamo su Tik Tok?”.“Ciclope
, il marziano? Noooooooooooooo…puzzi
puzzi…Io sono un’aristocratica!Rispose Hipster.“Perchéèèèè
,perchéèèè…a me!Ciclope è stato il mio peggior nemico durante il corso di
giardinaggio.Faceva sempre il buffone con la mia dolcissima e carinissima amica
Hullalà. Le ripeteva sempre :Hullalà
che bontà. Tanti
baci a volontà…Hipster
aristocraticaSei
proprio antipatica!Hullalà
hullalà baci a volontà.Non
era per niente simpatico e poi puzzava come una patata marcia…pussa
via da me che sono garbata e gentile”.Continuava a imprecare Hipster.Così
Hipster, incavolata nera,uscì di casa e si recò di corsa alla S.S.L. (Serra spaziale lunare). Ma
ecco arrivare Ciclope: “Ciao,ti stavo aspettando Mademoiselle Hipster, dobbiamo
subito curare il nostro orto”.“Ma
questo alieno è matto matto da legare…con lui non ci sto,uffa uffa!”Ciclope
che era sì presuntuoso ma molto buono,le disse:“
Voglio vincere a tutti i costi, quindi se accetti non ti farò muovere un dito. Farò
tutto io. Ci stai?”. “Noooooooooo… e poi no!Scordatelo... scor-da-te-lo!Mumble...
mumble… Mumble... mumble…...Però,
però ,pensandoci bene, io non farò nulla e non mi sporcherò…vorrei tanto vincere
e avere quel trofeo “sbrilluccicoso”. Quindi farai tutto il lavoro tu?...beh…
beh… ok ci sto.”Disse Hipster imbarazzata, mentre con le mani nascondeva una parte del volto,diventato rosso
come un pomodoro per la rabbia.(celafarò,celafarò...autocontrollo
Hipster, ripeteva in silenzio per
convincersi). “Hurrà
hurrà ,vittoria assicurata! Esultò Ciclope che pensava di essere l’alieno più
bravo di tutti, in fatto di orti. Il
concorso consisteva nel far crescere nell’orto spaziale fragole succose,profumate e colorate di un
rosso scarlatto. Ciclope
prese una zappa e cominciò a lavorare la terra per piantare le fragole. Hipster
lo seguiva, a debita distanza. E
così che hanno inizio le avventure e le… disavventure.”Un
lombrico!Aiutooooo…è viscido, ohi ohi ohi, ha fatto la cacca sulle mie
scarpette preziose! Bleah Bleah… ma che schifo! Assomiglia a un mostro di cui ho un’immagine
nel libro di biologia.Aiutoooo…
Ciclopeeee…anche il mio fiocco si è sporcato…sono un’aristocratica io! Perbacco…sob
sob, non ce la posso fare:lombrichi, letame, puzzette di Ciclope.Ciclopeeeeeee…puli…puliscimi
le scar…scar…peee…. Ci…clope...ops,sven…go.Si
sentì, a malapena, la vocina strozzata di Hipster. “Ahahahahah…Ora che la signorina”lasciami
stare” è svenuta ,ne approfitto per mettere un po’ di fertilizzante. Così
le fragoline cresceranno una meraviglia!” Pensò Ciclope.Ma,
ma…Crash crash…Ciclope inciampò. Tutto il flacone si versò su quelle tenere
piantine…E
così, in un batter d’occhio , le fragoline
si ingrandirono a dismisura.Erano
diventate grosse grosse, quanto una mongolfiera.
Dai
lati spuntavano denti affilati come rasoi , braccia lunghe quanto una quercia e
gli occhi iniettati di sangue. “Ciclope che …cosa …hai combinato!!??!?”.
Esclamò Hipster che si era appena ripresa dopo lo svenimento.“Ho
solo messo questo “fertilizzante per fragole!” Rispose
Ciclope e passò il flacone a Hipster. “Ma
cosa hai al posto del cervello… una noce? Hai
letto gli effetti collaterali, vero?”.Ciclope
scrollò le spalle e aggiunse: “Cosa sono gli affetti e la colla con ali?Ma
la colla ha gli affetti, le ali?…ma che dici!” L'aliena sbuffò e lesse: “Ef-fet-ti col-la-te-ra-li:
mutazione del corpo sottomesso. Oh, perdindirindina…cavoli !Aiuto! Aiuto! Cosa
hai fatto, Ciclopeeee…!” Urlò Hipster e scappò, a gambe levate , perché
una fragola voleva papparsela. “Che
aristocratico bocconcino, veramente succolento…gnam gnam gnam”. Andava
ripetendosi la gigantesca fragola,con la
lingua da fuori dalla quale colava una lunga scia di acquolina che imbrattava tutto.Ciclope:
“Non è colpa mia! Mi è scappato dalle mani!” Hipster:
“Avevo ragione, non dovevo accettare e venire in questo posto brutto,puzzolente
e con un combina guai come te!Aiutatemiiiii…”Ciclope:
“ Non è vero, questo posto profuma!” “Stai zitto! Io con te non parlo più!”Disse
con voce affannata e tremolante la povera Hipster. Sembrava
che anche le fragole ce l’avessero con lei. Una
fragola addirittura le vomitò in testa.Oh…povera Hipster . Fece
in tempo a dire:“Aaaahhhhhhh! Che schifo, soffoco, il mio fiocco!”che
incominciò,senza volerlo, a cantare:lalalalalalalalalala…Ciclope
vieni qua.Anch’io
sono un’aliena puzzolenteAmo
anche il lombrico e il serpente.Yeh
yeh yehma
sul pianeta Pulitonio devo arrivare
su un libro devo cercarse
antidoto anti-mutazione voglio trovar Ciclope
vieni qua…lalalalalalalalalala…dammi
un colpettoe
per te avrò tanto rispetto!Ciclope
le diede il colpetto sulla schiena e Hipster smise di cantare: “Grazie Ciclope! Non riuscivo più a fermarmi!”.
Disse esterefatta.Ma
adesso,udite udite,stranamente erano diventati amici. Non
litigavano più. Anzi collaboravano.Vi sembrerà impossibile, Hipster invitò Ciclope
sulla sua navicella super lussuosa! E…vai a tutto gas, per le infinite vie
dell’universo .Dovevano al più presto trovare la ricetta dell’antidoto. Hipster e Ciclope visitarono tante biblioteche
ultra spaziali e, finalmente, sul
pianeta Pulitonio trovarono il libro degli antidoti anti-mutazione spaziali.Hipster
lesse ad alta voce:“Versare
sulle fragole giganti:un
chilo di bontà ricavata dai pasticcini dell’orco di Pulitonio;venti
grammi di curiosità ricavate dalle parole della pettegola di Pulitonio;mezzo
chilogrammo di coraggio ricavato dalle mutande di Ciclope;mezzo
chilogrammo di umiltà ricavata dalle mutande di Hipster.Mescolare
il tutto, frullare e spargere sulle fragole giganti. Così, in men che si dica, ritorneranno ad
essere fragoline.“Che
strana ricetta...Ciclope ma siamo coinvolti!”.Aggiunse
Hipster.“Certamente,
ma ma
ma… io devo confidarti che per la paura me la sono fatta addosso, la
cacca intendo”.Disse
Ciclope.“Ah,
ora capisco perché le tue mutande.Devo
confessarti che anch’io, per la paura, me la sono fatta addosso, la pipì intendo. Ora capisco. Le
fragole perderanno la loro potenza con il tuo coraggio caccoso e la mia pipì
umiltosa! Yeh yeh yeh e poi Yeh yeh yeh…ci siamo!Evvaiiiii,
produciamo l’antidoto anti-mutazione. Non è difficile. Forza .C’è
un intero orto lunare da salvare!”Tesero
un tranello all’orco di Pulitonio .Gli rubarono tutti i pasticcini. Li
misero in uno strano tubo metallico stellare. Lo agitarono e così ricavarono un
chilo di bontà . Si
recarono dalla pettegola. Hipster
la intrattenne a chiacchierare e catturò, con uno strano aggeggio stellare,
tutti i suoi pettegolezzi che, con l’aiuto di un super laser spaziale, si
trasformarono in venti grammi di curiosità.Ciclope
e Hipster si tolsero le mutante e le aggiunsero agli altri ingredienti.
Mescolarono il tutto… ed ecco l’antidoto anti-mutazione giallo, più puzzolente
dell’universo.Ritornarono
nella S.S.L., trovarono una pistola
spara dardi e delle siringhe. Rimescolarono
ancora tutti gli ingredienti. Misero
il siero giallastro in ognuna delle siringhe , caricarono le pistole e … PAM!
Colpito il primo mostro fragola; PAM! Colpito il secondo ; PAM!
Colpito il terzo… e via di seguito. Le fragole si rimpicciolirono all’istante.Woww…esclamarono
i due, ormai amici per la pelle.L’
orto spaziale e la luna erano salvi. Ed
ora, il loro orto appariva più bello che mai.Cliclope
lo curò ogni giorno, mentre Hipster gli preparava succulenti pranzetti.La
loro vita scorreva piena di amore per le loro fragole e cura per il loro
fantastico orto. Ma,
c’è sempre un ma… Un
virus terribile “Sars Covid19” minacciava tutto l’universo.Tutto
cambiò…bisognava procedere con la Dad o con la DDI per seguire e condividere con
la giuria i lavori dell’orto.Sembrava
un vero disastro.“#celafaremo#celafaremo
a vincere anche in remoto. L’importante
è rispettare le regole e non scoraggiarsi mai…e poi, con l’amore per la natura,
prima o poi distruggeremo anche il virus…”.Continuavano
a ripetersi i due protagonisti.Ben
presto, il giorno della premiazione arrivò in remoto e…. Clap
Clap Clap…si sentì un fragoroso applauso che proveniva dal grande schermo che lì,
impalato, sembrava il guardiano degli orti spaziali. In
effetti era stato proprio quel guardiano insolito a riprendere e condividere la
cura e la crescita delle piantine.Una
voce calma e decisa annunciò:”I
vincitori del concorso Orti spaziali sono: Hipster e Ciclope, il trofeo
sbrilluccicoso è loro! ”. ”
Iuuuh!Troppo gentili, troppo gentili!L’applauso
va a chi sa vivere in simbiosi con madre natura e ne ha cura. Noi
c’abbiamo provato”.Risposero
in coro Hipster e Ciclope.Mano
nella mano(ormai erano congiunti), i due protagonisti ringraziavano tutti. Anche
le loro mutande!Ahahahahahah… Avevano
messo in pericolo la Luna e l’avevano salvata. Erano
riusciti anche a vincere il concorso “Orti spaziali” . Ora,
non restava loro che andare in giro per
lo spazio infinito. Bisognava pubblicizzare ,su tutti i pianeti e soprattutto
sulla terra che: BASTA PRENDERSI
CURA DI UN ORTO PER VIVERE MEGLIOANCHE DURANTE LE PANDEMIE!#forzamondocelafaremo
aznegremE,iuq
enoizats etnatoR
(Traducetelo nella
vostra lingua…ahahahah…)
“Aiuto, mi sentite…mi sentite…aiuto siamo in pericolo,
qualcuno mi sente?Siamo in pericolooooo… Qui Stazione Spaziale Rotante V . Amigo Pi ci sei?”
“Caramba ! Ci sono, ci sono. En santiamen e sono da vos, resistete amigos,
devo cercare il mio grosso e peloso amigos alieno e devo ricaricarmi con le mie
monetas per potervi raggiungere.
Bigwig Bigwig Bigwiggggggggg…,urlò Pi, ma dove mai si sarà
cacciato?Ah… ahi esta…Rincitrullitos e pelosos svegliatiiiiiiii…dovemos
raggiungere la Stazione Spaziale. C’ è un’emergenzas!”
“Emergenzas…ma lasciami in pace. Ho bisogno del mio
sonnellino pomeridiano…stavo sognando la mia cometa Hale Bopp! Rispose Bigwig.
“La nostra supermobile Delta-X è prontas per affrontare i
pericoli, saltas su, prima che ti prendas a calci nel popòs! Forza socio…c’è
un’emergenzas! Esortò Pi.
A malincuore e ,mogio mogio ,Bigwig si sforzo a salire sulla
supermobile. Raggiunsero in pochi parsec la Stazione Spaziale RotanteV.
“Pi, il problema è veramente grosso, c’è un malfunzionamento
del sistema di filtraggio, stanno per terminare le scorte d’acqua della
stazione e non ci restano che poche ore
di autonomia! Disse il grande capo della Stazione Rotante.
“Amigo tranquillo,siamo qui per aiutarvi, Bigwigggg…studiamo
un pianos. Dai apri quegli occhi da gatto e connettiti con il tuo mondo
stellare!” Aggiunse Pi.
“Occhi da gatto? Parla occhi da rana!Ahahahahh…sono bello
io, ho solo un po’ di peli in più…la mia mamma non vuole farmi fare la ceretta. Costerebbe troppo!” Rispose
Bigwig.
“Se non ti sbrighi te la faccio io la cerettas! Muoviti,
pigrone! ”Disse Pi mentre continuava ad
ingozzarsi di antiche monete spagnole.
“Beh…un piano ce l’avrei, ma i pericoli sono in agguato.
Potremo rivolgerci alla mia amica cometa. Lei potrebbe rifornire la Stazione di
acqua”.
Disse a voce bassa l’alieno peloso.
“Forza allora mettiamoci in viaggio, i nostri amigos hanno
bisogno di noi. Sollecitò Pi, carico di entusiasmo.
“ Pi Pi…, ci stiamo avvicinando troppo al So..” Disse bigwig
con voce sofferente. Il sole era ormai vicinissimo, a tal punto che Pi decise
di fare una cosa pazza.
“ Cambierò la distanza del..” Disse Pi, anche lui con un fil
di fiato!
“Pi, sei pazz…??!!” Rispose Bigwig.
“Scherzavo…attento sto per virare…destra,sinistra,
wowwwww…alla massima velocità della luce, tieniti strettos Bigwig. Concluse Pi,
mentre la navicella supermobile faceva le piroette nello spazio.
”Pi! Stiamo per andare contro quegli asteroidi! Dobbiamo
superarli per andare avanti. Attenta!. Accelera e premi quel tasto!” “Aiuto ci
stiamo per schiantare!” “Attentaaaaa... cerca di schivare gli asteroidi più
grandi… Fiù! Che sudata! Ma ce l’abbiamo fatta…wow, siamo vivi!
Ops , ho parlato troppo presto, aiutoooooooo…un buco nero...
Aggiunse Bigwig.
Pi e Bigwig vennero risucchiati e catapultati su uno strano
pianeta: Il pianeta Fifoni.
“Che alieni strani …oh nooooo…ci vogliono mangiare, sono
affamati! Centrale Spaziale S.O.S. Strani alieni vengono verso di nos ci
vogliono mangiare. Ripetos ci vogliono mangiare! Disse Pi.
“Qui centrale Spaziale, muovetevi che abbiamo pochissima
acqua, declamate una filastrocca sui mostri spaziali…quegli alieni sono dei
fifoni”
“Mostri mostri spaziali
aprite le ali
volate sul pianeta fifoni
e catturate questi buffoni
perchè anche se sono affamati
tutti vanno amati
e certamente non mangiati!”
Pi:” Per tuttes le monetas del firmamento, stanno
indietreggiando.
Bigwig, scappiamo a gambe levate! La nostra navicella è intatta….che
fortuna! “BEEP, BEEP, BEEP, BEEEEEP!”
“Oh no! Un altro SOS! La Stazione Rotante è in grosse difficoltà.
Bigwig , nel frattempo, mise in funzione l’XXX-RIPETITOR per
cambiare rotta. La direzione era già cambiata e il piano proseguiva. Questo era
poco, ma sicuro!
“Eccola la cometas!” Esclamò Pi.
Con l’aiuto di una
catapulta fortissima e si lanciarono sulla cometa. Lì trovarono due abitanti
del pianeta Blu: Acqua e Frizzante. Distinti e di acqua ben vestiti, accolsero
i due sventurati con gioia. Loro sapevano che dall’altra parte della cometa
c’era un enorme massa d’acqua.
“Si narra però che lì vive un mostro d’acqua. Volete andare
lo stesso?” disse Acqua.
“ Sì, andiamo, non
abbiamo scelta. Dobbiamo salvare la Stazione che è a secco di oro blu”. Rispose
Pi.
Frizzante, in un
parsec, creò un aereo di acqua. Così partirono ma c’era un problema: visto che
l’acqua dell’aereo era frizzante tutti si misero a saltellare a causa delle
bollicine. Man mano che passava il tempo le bollicine si fecero sempre più
frizzanti fino al punto che sbalzarono fuori dall’aereo. Frizzante però non li
sentiva perché aveva le cuffie ad alto volume per sentire la sua musica
preferita.
Per fortuna Acqua, Pi e Bigwig atterrarono su una massa d’
acqua che, però, ahi ahi… era la testa del mostro! Quest’ultimo li lanciò in
cielo e andarono a colpire proprio l’aereo di Frizzante. Le bollicine
diventarono sempre più frizzante e spumeggiante e rimbalzarono a velocità della luce. In cinque parsec
confissero il mostro. Ma non è finita qui, Frizzante, Acqua, Pi e Bigwig fecero
amicizia con il mostro che decise di aiutarli per cercare l’oro blu che
necessitava agli astronauti della Stazione Rotante.
Infatti il mostro disse: ”Andiamo vicino alla vostra
supermobile. Prendete tubo, spade e
scudi! E venite con me”.
“Oh mio Dio! Cos’è quella roba verdastra puzzolente!”
Allarmato disse Frizzante.
“Spazzatura degli umani…Ora non hanno rispetto neanche per
lo Spazio e ancora non hanno capito che l’acqua può esaurirsi anche sul loro
pianeta, ormai traboccante di spazzatura…ma che rincitrulliti. Come faranno a
proteggersi dal corona virus se non potranno neanche lavarsi le mani? Chi li
capisce è bravo! Ma che puzza…ecco la cometa.”
Disse il mostro
alieno mentre si grattava il pancione traballante.
“ Ma sulle cometes c’è acquas?”Disse incredula Pi.
Bigwig rispose:
“Sìììììì…Perché le comete sono un miscuglio di ghiaccio e di roccia!” “Che
stiamos aspettandos! Vamos! Anche se mi chiedo sempre mah… chissà se è vero.”
Ma le avventure continuano…incontrarono un alieno dal corpo verde, la lingua e
la bocca blu, gli occhi gialli ma di animo buono che disse: “ Oi oggetorp
atseuq atemoc emrone.”
“Pi,che cosa vuol dire secondo te?” Chiese Acqua.
“ Secondo me vuol dire che dobbiamo cercare sul traduttore!!!”
Cercarono in tutte le
lingue ma in nessuna di queste, c’era la sua.
Dopo un po’ di tempo
si accorsero che parlava al contrario, pian piano impararono la sua lingua e
dissero: “Omailgov erednerp nu òp id oro ulb.”
L’ alieno rispose “Ivetadomocca”. Con una voce pacata e
gentile.
Poco più avanti trovarono un laghetto di acqua pura
ghiacciato.
“Lanciate il tubo collegato alla supermobile Delta-X
,rompete il ghiaccio e risucchiate pure tutta quell’acqua!” Disse il mostro con
voce tremolante.
“BBEEEP! BEEEP! BEEEP …Centrale di comando della Stazione
Spaziale, stiamo iniziando a fare rifornimento di acqua, ripetos rifornimentos
di acquas!” Disse Pi.
Si sentì per tutto l’universo un... GRAZIEeeeeee…amiciììì!
Così tanto forte che anche le stelle fecero l’occhiolino a Pi e Bigwig.
“Perfetto! Pi abbiamo finalmente riempito i tre container!
Adesso non ci rimane da tornare alla centrale!” Esclamò Bigwig.
Salirono sulla navicella spaziale con il cuore colmo di
felicità. “Metti a posto il tubo! Io devo farmi un altro
pisolino!...Aaaaaaahhhh! Disse Bigwig.
“Bel lavoro Pi! Finalmente abbiamo il 100% dell’acqua! E’
stata dura, ma la squadra vince sempre !” Concluse il grande capo della
Stazione Rotante.
Sofia combina guai
Ma
che fragola succede!
“Ecco, finalmente un colpo di fortunaaaa...Hipster
, icona di stile cosmico,è stata ammessa al concorso “Orti spaziali”!Woww…io
amo i concorsi, amo il verde, amo la natura… il mio paese, è sano e pulito.Sono
stata ammessaaaaaaa… !Ma che brava…che bella che sono… Vincerò
il primo premio”.Incredula,
continuava a ripetersi l’aliena Hipster.Ed
era tanta la sua gioia che condivise post dappertutto: su Instagram, Facebook,
Twitter ,Telegram e anche su Tik Tok. Driing driing …“Signorina Hipster , è lei il mio
braccio destro del concorso Orti Spaziali?Sono
Ciclope ,l’ alieno proveniente dal pianeta Fanghiglia…dai rispondimi anche su
Instagram e diventa un mio follower o
facciamo su Tik Tok?”.“Ciclope
, il marziano? Noooooooooooooo…puzzi
puzzi…Io sono un’aristocratica!Rispose Hipster.“Perchéèèèè
,perchéèèè…a me!Ciclope è stato il mio peggior nemico durante il corso di
giardinaggio.Faceva sempre il buffone con la mia dolcissima e carinissima amica
Hullalà. Le ripeteva sempre :Hullalà
che bontà. Tanti
baci a volontà…Hipster
aristocraticaSei
proprio antipatica!Hullalà
hullalà baci a volontà.Non
era per niente simpatico e poi puzzava come una patata marcia…pussa
via da me che sono garbata e gentile”.Continuava a imprecare Hipster.Così
Hipster, incavolata nera,uscì di casa e si recò di corsa alla S.S.L. (Serra spaziale lunare). Ma
ecco arrivare Ciclope: “Ciao,ti stavo aspettando Mademoiselle Hipster, dobbiamo
subito curare il nostro orto”.“Ma
questo alieno è matto matto da legare…con lui non ci sto,uffa uffa!”Ciclope
che era sì presuntuoso ma molto buono,le disse:“
Voglio vincere a tutti i costi, quindi se accetti non ti farò muovere un dito. Farò
tutto io. Ci stai?”. “Noooooooooo… e poi no!Scordatelo... scor-da-te-lo!Mumble...
mumble… Mumble... mumble…...Però,
però ,pensandoci bene, io non farò nulla e non mi sporcherò…vorrei tanto vincere
e avere quel trofeo “sbrilluccicoso”. Quindi farai tutto il lavoro tu?...beh…
beh… ok ci sto.”Disse Hipster imbarazzata, mentre con le mani nascondeva una parte del volto,diventato rosso
come un pomodoro per la rabbia.(celafarò,celafarò...autocontrollo
Hipster, ripeteva in silenzio per
convincersi). “Hurrà
hurrà ,vittoria assicurata! Esultò Ciclope che pensava di essere l’alieno più
bravo di tutti, in fatto di orti. Il
concorso consisteva nel far crescere nell’orto spaziale fragole succose,profumate e colorate di un
rosso scarlatto. Ciclope
prese una zappa e cominciò a lavorare la terra per piantare le fragole. Hipster
lo seguiva, a debita distanza. E
così che hanno inizio le avventure e le… disavventure.”Un
lombrico!Aiutooooo…è viscido, ohi ohi ohi, ha fatto la cacca sulle mie
scarpette preziose! Bleah Bleah… ma che schifo! Assomiglia a un mostro di cui ho un’immagine
nel libro di biologia.Aiutoooo…
Ciclopeeee…anche il mio fiocco si è sporcato…sono un’aristocratica io! Perbacco…sob
sob, non ce la posso fare:lombrichi, letame, puzzette di Ciclope.Ciclopeeeeeee…puli…puliscimi
le scar…scar…peee…. Ci…clope...ops,sven…go.Si
sentì, a malapena, la vocina strozzata di Hipster. “Ahahahahah…Ora che la signorina”lasciami
stare” è svenuta ,ne approfitto per mettere un po’ di fertilizzante. Così
le fragoline cresceranno una meraviglia!” Pensò Ciclope.Ma,
ma…Crash crash…Ciclope inciampò. Tutto il flacone si versò su quelle tenere
piantine…E
così, in un batter d’occhio , le fragoline
si ingrandirono a dismisura.Erano
diventate grosse grosse, quanto una mongolfiera.
Dai
lati spuntavano denti affilati come rasoi , braccia lunghe quanto una quercia e
gli occhi iniettati di sangue. “Ciclope che …cosa …hai combinato!!??!?”.
Esclamò Hipster che si era appena ripresa dopo lo svenimento.“Ho
solo messo questo “fertilizzante per fragole!” Rispose
Ciclope e passò il flacone a Hipster. “Ma
cosa hai al posto del cervello… una noce? Hai
letto gli effetti collaterali, vero?”.Ciclope
scrollò le spalle e aggiunse: “Cosa sono gli affetti e la colla con ali?Ma
la colla ha gli affetti, le ali?…ma che dici!” L'aliena sbuffò e lesse: “Ef-fet-ti col-la-te-ra-li:
mutazione del corpo sottomesso. Oh, perdindirindina…cavoli !Aiuto! Aiuto! Cosa
hai fatto, Ciclopeeee…!” Urlò Hipster e scappò, a gambe levate , perché
una fragola voleva papparsela. “Che
aristocratico bocconcino, veramente succolento…gnam gnam gnam”. Andava
ripetendosi la gigantesca fragola,con la
lingua da fuori dalla quale colava una lunga scia di acquolina che imbrattava tutto.Ciclope:
“Non è colpa mia! Mi è scappato dalle mani!” Hipster:
“Avevo ragione, non dovevo accettare e venire in questo posto brutto,puzzolente
e con un combina guai come te!Aiutatemiiiii…”Ciclope:
“ Non è vero, questo posto profuma!” “Stai zitto! Io con te non parlo più!”Disse
con voce affannata e tremolante la povera Hipster. Sembrava
che anche le fragole ce l’avessero con lei. Una
fragola addirittura le vomitò in testa.Oh…povera Hipster . Fece
in tempo a dire:“Aaaahhhhhhh! Che schifo, soffoco, il mio fiocco!”che
incominciò,senza volerlo, a cantare:lalalalalalalalalala…Ciclope
vieni qua.Anch’io
sono un’aliena puzzolenteAmo
anche il lombrico e il serpente.Yeh
yeh yehma
sul pianeta Pulitonio devo arrivare
su un libro devo cercarse
antidoto anti-mutazione voglio trovar Ciclope
vieni qua…lalalalalalalalalala…dammi
un colpettoe
per te avrò tanto rispetto!Ciclope
le diede il colpetto sulla schiena e Hipster smise di cantare: “Grazie Ciclope! Non riuscivo più a fermarmi!”.
Disse esterefatta.Ma
adesso,udite udite,stranamente erano diventati amici. Non
litigavano più. Anzi collaboravano.Vi sembrerà impossibile, Hipster invitò Ciclope
sulla sua navicella super lussuosa! E…vai a tutto gas, per le infinite vie
dell’universo .Dovevano al più presto trovare la ricetta dell’antidoto. Hipster e Ciclope visitarono tante biblioteche
ultra spaziali e, finalmente, sul
pianeta Pulitonio trovarono il libro degli antidoti anti-mutazione spaziali.Hipster
lesse ad alta voce:“Versare
sulle fragole giganti:un
chilo di bontà ricavata dai pasticcini dell’orco di Pulitonio;venti
grammi di curiosità ricavate dalle parole della pettegola di Pulitonio;mezzo
chilogrammo di coraggio ricavato dalle mutande di Ciclope;mezzo
chilogrammo di umiltà ricavata dalle mutande di Hipster.Mescolare
il tutto, frullare e spargere sulle fragole giganti. Così, in men che si dica, ritorneranno ad
essere fragoline.“Che
strana ricetta...Ciclope ma siamo coinvolti!”.Aggiunse
Hipster.“Certamente,
ma ma
ma… io devo confidarti che per la paura me la sono fatta addosso, la
cacca intendo”.Disse
Ciclope.“Ah,
ora capisco perché le tue mutande.Devo
confessarti che anch’io, per la paura, me la sono fatta addosso, la pipì intendo. Ora capisco. Le
fragole perderanno la loro potenza con il tuo coraggio caccoso e la mia pipì
umiltosa! Yeh yeh yeh e poi Yeh yeh yeh…ci siamo!Evvaiiiii,
produciamo l’antidoto anti-mutazione. Non è difficile. Forza .C’è
un intero orto lunare da salvare!”Tesero
un tranello all’orco di Pulitonio .Gli rubarono tutti i pasticcini. Li
misero in uno strano tubo metallico stellare. Lo agitarono e così ricavarono un
chilo di bontà . Si
recarono dalla pettegola. Hipster
la intrattenne a chiacchierare e catturò, con uno strano aggeggio stellare,
tutti i suoi pettegolezzi che, con l’aiuto di un super laser spaziale, si
trasformarono in venti grammi di curiosità.Ciclope
e Hipster si tolsero le mutante e le aggiunsero agli altri ingredienti.
Mescolarono il tutto… ed ecco l’antidoto anti-mutazione giallo, più puzzolente
dell’universo.Ritornarono
nella S.S.L., trovarono una pistola
spara dardi e delle siringhe. Rimescolarono
ancora tutti gli ingredienti. Misero
il siero giallastro in ognuna delle siringhe , caricarono le pistole e … PAM!
Colpito il primo mostro fragola; PAM! Colpito il secondo ; PAM!
Colpito il terzo… e via di seguito. Le fragole si rimpicciolirono all’istante.Woww…esclamarono
i due, ormai amici per la pelle.L’
orto spaziale e la luna erano salvi. Ed
ora, il loro orto appariva più bello che mai.Cliclope
lo curò ogni giorno, mentre Hipster gli preparava succulenti pranzetti.La
loro vita scorreva piena di amore per le loro fragole e cura per il loro
fantastico orto. Ma,
c’è sempre un ma… Un
virus terribile “Sars Covid19” minacciava tutto l’universo.Tutto
cambiò…bisognava procedere con la Dad o con la DDI per seguire e condividere con
la giuria i lavori dell’orto.Sembrava
un vero disastro.“#celafaremo#celafaremo
a vincere anche in remoto. L’importante
è rispettare le regole e non scoraggiarsi mai…e poi, con l’amore per la natura,
prima o poi distruggeremo anche il virus…”.Continuavano
a ripetersi i due protagonisti.Ben
presto, il giorno della premiazione arrivò in remoto e…. Clap
Clap Clap…si sentì un fragoroso applauso che proveniva dal grande schermo che lì,
impalato, sembrava il guardiano degli orti spaziali. In
effetti era stato proprio quel guardiano insolito a riprendere e condividere la
cura e la crescita delle piantine.Una
voce calma e decisa annunciò:”I
vincitori del concorso Orti spaziali sono: Hipster e Ciclope, il trofeo
sbrilluccicoso è loro! ”. ”
Iuuuh!Troppo gentili, troppo gentili!L’applauso
va a chi sa vivere in simbiosi con madre natura e ne ha cura. Noi
c’abbiamo provato”.Risposero
in coro Hipster e Ciclope.Mano
nella mano(ormai erano congiunti), i due protagonisti ringraziavano tutti. Anche
le loro mutande!Ahahahahahah… Avevano
messo in pericolo la Luna e l’avevano salvata. Erano
riusciti anche a vincere il concorso “Orti spaziali” . Ora,
non restava loro che andare in giro per
lo spazio infinito. Bisognava pubblicizzare ,su tutti i pianeti e soprattutto
sulla terra che: BASTA PRENDERSI
CURA DI UN ORTO PER VIVERE MEGLIOANCHE DURANTE LE PANDEMIE!#forzamondocelafaremo
aznegremE,iuq enoizats etnatoR
(Traducetelo nella
vostra lingua…ahahahah…)
“Aiuto, mi sentite…mi sentite…aiuto siamo in pericolo,
qualcuno mi sente?Siamo in pericolooooo… Qui Stazione Spaziale Rotante V . Amigo Pi ci sei?”
“Caramba ! Ci sono, ci sono. En santiamen e sono da vos, resistete amigos,
devo cercare il mio grosso e peloso amigos alieno e devo ricaricarmi con le mie
monetas per potervi raggiungere.
Bigwig Bigwig Bigwiggggggggg…,urlò Pi, ma dove mai si sarà
cacciato?Ah… ahi esta…Rincitrullitos e pelosos svegliatiiiiiiii…dovemos
raggiungere la Stazione Spaziale. C’ è un’emergenzas!”
“Emergenzas…ma lasciami in pace. Ho bisogno del mio
sonnellino pomeridiano…stavo sognando la mia cometa Hale Bopp! Rispose Bigwig.
“La nostra supermobile Delta-X è prontas per affrontare i
pericoli, saltas su, prima che ti prendas a calci nel popòs! Forza socio…c’è
un’emergenzas! Esortò Pi.
A malincuore e ,mogio mogio ,Bigwig si sforzo a salire sulla
supermobile. Raggiunsero in pochi parsec la Stazione Spaziale RotanteV.
“Pi, il problema è veramente grosso, c’è un malfunzionamento
del sistema di filtraggio, stanno per terminare le scorte d’acqua della
stazione e non ci restano che poche ore
di autonomia! Disse il grande capo della Stazione Rotante.
“Amigo tranquillo,siamo qui per aiutarvi, Bigwigggg…studiamo
un pianos. Dai apri quegli occhi da gatto e connettiti con il tuo mondo
stellare!” Aggiunse Pi.
“Occhi da gatto? Parla occhi da rana!Ahahahahh…sono bello
io, ho solo un po’ di peli in più…la mia mamma non vuole farmi fare la ceretta. Costerebbe troppo!” Rispose
Bigwig.
“Se non ti sbrighi te la faccio io la cerettas! Muoviti,
pigrone! ”Disse Pi mentre continuava ad
ingozzarsi di antiche monete spagnole.
“Beh…un piano ce l’avrei, ma i pericoli sono in agguato.
Potremo rivolgerci alla mia amica cometa. Lei potrebbe rifornire la Stazione di
acqua”.
Disse a voce bassa l’alieno peloso.
“Forza allora mettiamoci in viaggio, i nostri amigos hanno
bisogno di noi. Sollecitò Pi, carico di entusiasmo.
“ Pi Pi…, ci stiamo avvicinando troppo al So..” Disse bigwig
con voce sofferente. Il sole era ormai vicinissimo, a tal punto che Pi decise
di fare una cosa pazza.
“ Cambierò la distanza del..” Disse Pi, anche lui con un fil
di fiato!
“Pi, sei pazz…??!!” Rispose Bigwig.
“Scherzavo…attento sto per virare…destra,sinistra,
wowwwww…alla massima velocità della luce, tieniti strettos Bigwig. Concluse Pi,
mentre la navicella supermobile faceva le piroette nello spazio.
”Pi! Stiamo per andare contro quegli asteroidi! Dobbiamo
superarli per andare avanti. Attenta!. Accelera e premi quel tasto!” “Aiuto ci
stiamo per schiantare!” “Attentaaaaa... cerca di schivare gli asteroidi più
grandi… Fiù! Che sudata! Ma ce l’abbiamo fatta…wow, siamo vivi!
Ops , ho parlato troppo presto, aiutoooooooo…un buco nero...
Aggiunse Bigwig.
Pi e Bigwig vennero risucchiati e catapultati su uno strano
pianeta: Il pianeta Fifoni.
“Che alieni strani …oh nooooo…ci vogliono mangiare, sono
affamati! Centrale Spaziale S.O.S. Strani alieni vengono verso di nos ci
vogliono mangiare. Ripetos ci vogliono mangiare! Disse Pi.
“Qui centrale Spaziale, muovetevi che abbiamo pochissima
acqua, declamate una filastrocca sui mostri spaziali…quegli alieni sono dei
fifoni”
“Mostri mostri spaziali
aprite le ali
volate sul pianeta fifoni
e catturate questi buffoni
perchè anche se sono affamati
tutti vanno amati
e certamente non mangiati!”
Pi:” Per tuttes le monetas del firmamento, stanno
indietreggiando.
Bigwig, scappiamo a gambe levate! La nostra navicella è intatta….che
fortuna! “BEEP, BEEP, BEEP, BEEEEEP!”
“Oh no! Un altro SOS! La Stazione Rotante è in grosse difficoltà.
Bigwig , nel frattempo, mise in funzione l’XXX-RIPETITOR per
cambiare rotta. La direzione era già cambiata e il piano proseguiva. Questo era
poco, ma sicuro!
“Eccola la cometas!” Esclamò Pi.
Con l’aiuto di una
catapulta fortissima e si lanciarono sulla cometa. Lì trovarono due abitanti
del pianeta Blu: Acqua e Frizzante. Distinti e di acqua ben vestiti, accolsero
i due sventurati con gioia. Loro sapevano che dall’altra parte della cometa
c’era un enorme massa d’acqua.
“Si narra però che lì vive un mostro d’acqua. Volete andare
lo stesso?” disse Acqua.
“ Sì, andiamo, non
abbiamo scelta. Dobbiamo salvare la Stazione che è a secco di oro blu”. Rispose
Pi.
Frizzante, in un
parsec, creò un aereo di acqua. Così partirono ma c’era un problema: visto che
l’acqua dell’aereo era frizzante tutti si misero a saltellare a causa delle
bollicine. Man mano che passava il tempo le bollicine si fecero sempre più
frizzanti fino al punto che sbalzarono fuori dall’aereo. Frizzante però non li
sentiva perché aveva le cuffie ad alto volume per sentire la sua musica
preferita.
Per fortuna Acqua, Pi e Bigwig atterrarono su una massa d’
acqua che, però, ahi ahi… era la testa del mostro! Quest’ultimo li lanciò in
cielo e andarono a colpire proprio l’aereo di Frizzante. Le bollicine
diventarono sempre più frizzante e spumeggiante e rimbalzarono a velocità della luce. In cinque parsec
confissero il mostro. Ma non è finita qui, Frizzante, Acqua, Pi e Bigwig fecero
amicizia con il mostro che decise di aiutarli per cercare l’oro blu che
necessitava agli astronauti della Stazione Rotante.
Infatti il mostro disse: ”Andiamo vicino alla vostra
supermobile. Prendete tubo, spade e
scudi! E venite con me”.
“Oh mio Dio! Cos’è quella roba verdastra puzzolente!”
Allarmato disse Frizzante.
“Spazzatura degli umani…Ora non hanno rispetto neanche per
lo Spazio e ancora non hanno capito che l’acqua può esaurirsi anche sul loro
pianeta, ormai traboccante di spazzatura…ma che rincitrulliti. Come faranno a
proteggersi dal corona virus se non potranno neanche lavarsi le mani? Chi li
capisce è bravo! Ma che puzza…ecco la cometa.”
Disse il mostro
alieno mentre si grattava il pancione traballante.
“ Ma sulle cometes c’è acquas?”Disse incredula Pi.
Bigwig rispose:
“Sìììììì…Perché le comete sono un miscuglio di ghiaccio e di roccia!” “Che
stiamos aspettandos! Vamos! Anche se mi chiedo sempre mah… chissà se è vero.”
Ma le avventure continuano…incontrarono un alieno dal corpo verde, la lingua e
la bocca blu, gli occhi gialli ma di animo buono che disse: “ Oi oggetorp
atseuq atemoc emrone.”
“Pi,che cosa vuol dire secondo te?” Chiese Acqua.
“ Secondo me vuol dire che dobbiamo cercare sul traduttore!!!”
Cercarono in tutte le
lingue ma in nessuna di queste, c’era la sua.
Dopo un po’ di tempo
si accorsero che parlava al contrario, pian piano impararono la sua lingua e
dissero: “Omailgov erednerp nu òp id oro ulb.”
L’ alieno rispose “Ivetadomocca”. Con una voce pacata e
gentile.
Poco più avanti trovarono un laghetto di acqua pura
ghiacciato.
“Lanciate il tubo collegato alla supermobile Delta-X
,rompete il ghiaccio e risucchiate pure tutta quell’acqua!” Disse il mostro con
voce tremolante.
“BBEEEP! BEEEP! BEEEP …Centrale di comando della Stazione
Spaziale, stiamo iniziando a fare rifornimento di acqua, ripetos rifornimentos
di acquas!” Disse Pi.
Si sentì per tutto l’universo un... GRAZIEeeeeee…amiciììì!
Così tanto forte che anche le stelle fecero l’occhiolino a Pi e Bigwig.
“Perfetto! Pi abbiamo finalmente riempito i tre container!
Adesso non ci rimane da tornare alla centrale!” Esclamò Bigwig.
Salirono sulla navicella spaziale con il cuore colmo di
felicità. “Metti a posto il tubo! Io devo farmi un altro
pisolino!...Aaaaaaahhhh! Disse Bigwig.
“Bel lavoro Pi! Finalmente abbiamo il 100% dell’acqua! E’
stata dura, ma la squadra vince sempre !” Concluse il grande capo della
Stazione Rotante.
a.s. 2019/2020
TEMA: FAMIGLIA
Racconto classificato tra i primi 10 premiati
Sono Sofia, ho nove anni e anche se sono ancora piccola, non ho un momento della giornata libero, perché sono sempre stra-impegnata. Palestra, musica, scuola, compiti, lezioni d’inglese, catechismo, riempiono le mie giornate e, papà che è un tipo strano e buffo, dice che ho più impegni di lui: ma che dice!Sta sempre a lavoro e, quando (quasi mai) è in casa pensa sempre alla mamma o a quel “rompi rompi” di mio fratello. Ha il coraggio di dirmi che, per vedermi, deve prendere un appuntamento! Roba da matti! La mamma…e che lo dico a fare, si lamenta sempre che deve accompagnarmi dappertutto e la sera dice che ha la testa che le va in fiamme! Allora io già vedo i pompieri in azione e i capelli che mentre bruciano si dimenano come dei vermi. Bleah, Bleah Bleah … che schifo!
Un pomeriggio, la mamma buttata sul divano, con gli occhi chiusi e un filo di voce (segreto:è una strategia per far impietosire papà) ha chiesto un po’ di riposo. Papà mi ha proposto di andare a trovare i nonni, così anche lui poteva starsene in santa pace(Bella soluzione!). Ma io ero strafelice di passare un po’ di tempo con i nonni. Evvaiiiiii…w i nonni,mi ripetevo mentre il carroccio di papà mi accompagnava da loro.
Il nonno è come Homer Simpson ed è tutto d’un pezzo. La nonna è come Marge Simpson. E’ buona, disponibile e pronta a risolvere tutti i problemi.
Le prime ore del pomeriggio le ho trascorse con il nonno nel suo panificio. Il nonno, dovete sapere, ha un panificio stra-figo! C’è di tutto, dal pane ai tarallini, alle friselline, a biscottini di ogni tipo, fino a delle torte davvero squisite! Mi ha chiesto di aiutarlo a fare il pane e così ho messo il grembiule, il cappellino e i guanti.
Ho preso la ciotola per mettere la farina e fin qui tutto ok. Ma…all’improvviso ho iniziato a starnutire, ecciùùùù, ecciùùùù… ecciùùùù, ecciùùùù… che è volato tutto per aria e ho infarinato tutti i piani di lavoro. Il nonno si è trasformato in uno yeti! “Oh, povera me” pensavo. “Ora mi sculaccerà!”.
Ma, ad un tratto, la mia sfiga sembrava svanita. Il nonno si è armato di pazienza e mi ha portato subito dalla nonna.
Donna d’altri tempi: paziente e resiliente. A dire il vero, però, a volte lancia qualche “bomba ad aria” e con la faccia tosta dice: ”Sofia, sei stata tu?” In effetti da lei ho imparato la sopravvivenza. “Sofia pazienza, il nonno capirà anzi ora lo sbalordiremo, prepareremo il pesto alla siciliana che a lui piace tanto. Lo sai quanto ama la sua terra e le sue ricette.” Io felice ho accettato, anche se in cuor mio, pensavo: “Ma la nonna non è siciliana! Sicuramente faremo una bella schifezza”. “Sofia, prepariamo gli ingredienti e mi raccomando il pepe”. Ha detto la nonna mentre si allontanava per prendere il basilico.
“Ops, il pepe?” “Il nonno ci ammazzerà. Il pepe nel pesto siciliano? Il nonno è un esperto di cucina siciliana e dopo il disastro di questa mattina gli preparo pure il pesto con il pepe?! Oh, no! Devo escogitare un piano.
Chiamo il nonno…” Drin, drin… “Nonno, ti stiamo preparando il pesto siciliano, con tanto pepe, contento?” “Matri mia… il pepe? Ma voi mi volete morto! Il pepe nel pesto siciliano? Oh, povero me, moglie e nipote da “scancellare” dal cuore!”
“Sofia, escogita un altro piano, non puoi mettere il pepe nel pesto siciliano! Vado ripetendomi, sono un vero disastro, non valgo un fico secco! Devo darmi da fare. E se facessi cadere accidentalmente tutto il pepe per terra? Farei felice il nonno.”
Ecco ritornare la nonna. Crash, chok… Crash, chok… “Nonnaaaaa, sono inciampata!
Ho versato tutto il pepe per terra!” La nonna, che come ho già detto è una donna d’altri tempi, mi ha accarezzato e mi ha detto: “Non sono questi i problemi, tranquilla, ne faremo a meno. Nella vita bisogna imparare a trovare sempre le soluzioni.” “Che bambina fortunata che sono: ho una super nonna!” Continuavo a pensare.
Ed ero felice, anzi strafeliceeeeeee…. “Sei pronta, Sofia? Mettiamo gli ingredienti nel boccale…” Continuò la nonna con una voce “caramellosa”.
Ma non ci crederete, proprio in quel momento la nonna deve correre in bagno, ha mangiato troppi fagioli, il bombardamento è già iniziato! “Sofia, continua tu, devo correre!!!” Ripeteva la nonna mentre si avviava verso la porta del bagno. (Vssss…pum, vssss…pum, in aria i suoni onomatopeici si rincorrevano) Ahahahah… Ahahahah…
Così, ridendo ho premuto il tasto del frullatore senza mettere il coperchio…che disastro! Diventai tutta rossa e incominciai a sudare freddo. Avevo imbrattato tutta la cucina, sembrava invasa da tante piccole formiche e vermiciattoli che piano piano scivolavano e si depositavano sul lucido pavimento.
Ero corsa a nascondermi sotto il tavolo… “La nonna mi perdonerà, ma il nonno, il pesto?”
Ed ecco ritornare la nonna. “Sofiaaa, che hai combinato?” “Nonna, perdonami, sono Sofia combina guai…” ho aggiunto con un filo di voce.
“Sofia, non poltrire là sotto, rimboccati le maniche e aiutami a pulire. Poi scendi giù in negozio, compra il pesto alla siciliana e diciamo al nonno che l’abbiamo fatto noi, che poi mi sa che non ci voleva il pepe! A volte una sana bugia risolve i piccoli problemi.” Ha subito aggiunto la nonna.
La sera quando sono tornata a casa e ho raccontato tutto a mamma e papà ma, non ci crederete, mi sentivo più forte, sicura di me e felice per la giornata trascorsa.
Così ho chiesto loro se avessero bisogno di aiuto ma ridendo come matti, hanno rifiutato. Forse pensano ancora che sono una combina guai! Non hanno capito che con la nonna ho imparato a sapermela cavare sempre, i miei guai si sono trasformati in risorse!
Un pomeriggio molto molto movimentato
Era un pomeriggio d’estate, faceva molto caldo. Io e mio cugino Antonio eravamo a casa al mare di mia nonna; un altro mio cugino, di nome Gabriele, abitava nelle vicinanze.
Sembrava una giornata come tante, la routine era imperante.
Ci stavamo annoiando…ma ecco arrivare Gabriele(mio cugino), detto anche “ci penso io”.
“Ragazzi forza,ci penso io, si gioca! Ho portato dei palloncini d’acqua!”Esordì.
Come al solito io avevo paura anche dell’acqua! “Se mi bagno? Rovino le scarpe e il vestito nuovo…la mamma non sarà felicissima! Lei è così fashion ed è sempre curata. Compra tutto in un negozio chic e, se devo dirla tutta, preferisce i vestiti e il cellulare a me! ”Pensavo e continuavo a rosicchiarmi le pellicine delle unghie, contemporaneamente vedevo la trasformazione del volto di mia madre per la rabbia e il sorriso sarcastico di quel babbeo di mio padre che fa e approva tutto quello che dice mia madre.
Ma lasciamo stare, ritorniamo a quel pomeriggio movimentato.
Gabriele incominciò ad urlare: “Antoniooooo, Chiaraaaaa, venite con me, ci penso io!”E incominciò a lanciarci i palloncini d’acqua.
Dopo pochi minuti eravamo bagnati. All’improvviso il gioco si era trasformato in una piccola guerra!
È inutile dirvi quanto ci siamo divertiti.
Se non fosse arrivata quella rompiscatole di mia madre che con il muso storto ci invitò ad asciugare i vestiti e sistemare il giardino della nonna. Sembrava la signorina Rottermier. Pignola fino all’ossessione: tutto doveva essere fatto secondo i suoi ordini.
Ma io , Antonio e Gabriele non ci siamo persi d’animo. Abbiamo sistemato tutto e siamo andati dall’altra parte del giardino, in un punto lontano dagli occhi della signorina Rottermeir… Ahahahahah…abbiamo rubato una ciotola alla nonna e, dopo averla riempita d’acqua, abbiamo preso due pistole ad acqua e siamo scesi nel campo di battaglia.
All’inizio abbiamo riempito tutte e due le pistole e abbiamo provato a sparare insieme, ma non era una buona idea perché quando finiva l’acqua, dovevamo correre per andarla a riempire e, quando eravamo di spalle, bum bum ,Gabriele ci sparava.
Così ci siamo abbassati e abbiamo escogitato un piano: ”Antonio, hai un’idea? Veloce, veloce, altrimenti ci spara!” Ho sussurrato… “Possiamo fare che io riempio le pistole e tu spari”. Rispose Antonio.
“Ok, bel piano!Dai proviamo”. Aggiunsi.
Il suo piano funzionava,quando finivamo l’acqua nelle pistole, avevamo subito pronta l’altra carica. Così abbiamo vinto.
Io avevo dimenticato le scarpe nuove, il vestito e perfino mia madre! Mi sentivo forte e coraggiosa, una sensazione mai provata prima. Vi consiglio di farla questa esperienza al più presto, è stra-stra-divertente.
Ma non è finita qui.
Ed ecco il terzo round! Materiali: guanti in plastica e bustine alimentari rubate dalla dispensa della nonna.
Li avremmo riempiti sempre d’acqua per continuare la guerra.
Ma prima di iniziare la battaglia abbiamo dovuto definire gli spazi con un muro che divideva le due case confinanti (quella della nonna e quella della zia Elisa).
Gabriele che non voleva continuare a perdere, si è trovato una compagna: zia Elisa, arrivata dalla Francia( Simpaticissima e con la erre moscia. Che poi i francesi hanno tutti la erre moscia forse perché se la tirano un po’, perché pare che sia un modo elegante di parlare …mah , chi li capisce!)
Con la pompa io e Antonio riempivamo subito le bustine e i guanti, invece loro dovevano andare fino in bagno per riempirli.
Però zia Elisa riusciva a fare velocemente i nodi ai “palloncini” invece noi, non essendo pratici nel fare i nodi, ci bagnavamo tutti perché la busta si svuotava ed eravamo costretti a riempirli di nuovo. Che disastro!
Questa volta la battaglia l’avevamo persa! Pazienza, l’importante è partecipare, resistere e divertirsi. Che sconfitta movimentata, in un pomeriggio molto molto movimentato!.
Si era fatto tardi, Gabriele era andato via e io e Antonio avevamo scoperto che le buste d’acqua potevano diventare “squisci”a forma di neonati antistress.
Ne abbiamo trasformate un bel po’ e ce ne siamo presi cura di loro come se fossero bambini veri.
Li accarezzavamo, li facevamo fare il bagnetto e li mettevamo sulle sedie a fare la nanna.
Ma la loro fine è arrivata quando mia madre, sbucata all’improvviso, ha deciso di sedersi su una delle sedie da noi utilizzata e …ploff!
Il vestito chic della mamma bagnato e la veranda allagata…e la nonna con la scopa che ci rincorreva!”Questa volta non la passerete liscia”Ripeteva e se la rideva(Era diventata una nostra complice).
“Oh, poveri noi!” pensavo e mentre Antonio correva come una lepre e io lo seguivo.
La signorina Rottermeier(La mia mamma) sbraitava:”Chiaraaaaaaa…Antoniooooo… le scarpe nuoveeeee… il vestitooooo…!”La nonna ci salvò. Sante nonne!Mentre ci rincorreva, prese uno “squisci”e lo lanciò addosso alla mamma che fu costretta a calmarsi… e io ridevo come una pazza!
È stato un pomeriggio bellissimo e vorrei riviverlo ancora, ma so che devo aspettare la prossima estate… Purtroppo, a casa mia, comanda solo la Signorina Rottermeier!Ahahahahahah…
Un pomeriggio, la mamma buttata sul divano, con gli occhi chiusi e un filo di voce (segreto:è una strategia per far impietosire papà) ha chiesto un po’ di riposo. Papà mi ha proposto di andare a trovare i nonni, così anche lui poteva starsene in santa pace(Bella soluzione!). Ma io ero strafelice di passare un po’ di tempo con i nonni. Evvaiiiiii…w i nonni,mi ripetevo mentre il carroccio di papà mi accompagnava da loro.
Il nonno è come Homer Simpson ed è tutto d’un pezzo. La nonna è come Marge Simpson. E’ buona, disponibile e pronta a risolvere tutti i problemi.
Le prime ore del pomeriggio le ho trascorse con il nonno nel suo panificio. Il nonno, dovete sapere, ha un panificio stra-figo! C’è di tutto, dal pane ai tarallini, alle friselline, a biscottini di ogni tipo, fino a delle torte davvero squisite! Mi ha chiesto di aiutarlo a fare il pane e così ho messo il grembiule, il cappellino e i guanti.
Ho preso la ciotola per mettere la farina e fin qui tutto ok. Ma…all’improvviso ho iniziato a starnutire, ecciùùùù, ecciùùùù… ecciùùùù, ecciùùùù… che è volato tutto per aria e ho infarinato tutti i piani di lavoro. Il nonno si è trasformato in uno yeti! “Oh, povera me” pensavo. “Ora mi sculaccerà!”.
Ma, ad un tratto, la mia sfiga sembrava svanita. Il nonno si è armato di pazienza e mi ha portato subito dalla nonna.
Donna d’altri tempi: paziente e resiliente. A dire il vero, però, a volte lancia qualche “bomba ad aria” e con la faccia tosta dice: ”Sofia, sei stata tu?” In effetti da lei ho imparato la sopravvivenza. “Sofia pazienza, il nonno capirà anzi ora lo sbalordiremo, prepareremo il pesto alla siciliana che a lui piace tanto. Lo sai quanto ama la sua terra e le sue ricette.” Io felice ho accettato, anche se in cuor mio, pensavo: “Ma la nonna non è siciliana! Sicuramente faremo una bella schifezza”. “Sofia, prepariamo gli ingredienti e mi raccomando il pepe”. Ha detto la nonna mentre si allontanava per prendere il basilico.
“Ops, il pepe?” “Il nonno ci ammazzerà. Il pepe nel pesto siciliano? Il nonno è un esperto di cucina siciliana e dopo il disastro di questa mattina gli preparo pure il pesto con il pepe?! Oh, no! Devo escogitare un piano.
Chiamo il nonno…” Drin, drin… “Nonno, ti stiamo preparando il pesto siciliano, con tanto pepe, contento?” “Matri mia… il pepe? Ma voi mi volete morto! Il pepe nel pesto siciliano? Oh, povero me, moglie e nipote da “scancellare” dal cuore!”
“Sofia, escogita un altro piano, non puoi mettere il pepe nel pesto siciliano! Vado ripetendomi, sono un vero disastro, non valgo un fico secco! Devo darmi da fare. E se facessi cadere accidentalmente tutto il pepe per terra? Farei felice il nonno.”
Ecco ritornare la nonna. Crash, chok… Crash, chok… “Nonnaaaaa, sono inciampata!
Ho versato tutto il pepe per terra!” La nonna, che come ho già detto è una donna d’altri tempi, mi ha accarezzato e mi ha detto: “Non sono questi i problemi, tranquilla, ne faremo a meno. Nella vita bisogna imparare a trovare sempre le soluzioni.” “Che bambina fortunata che sono: ho una super nonna!” Continuavo a pensare.
Ed ero felice, anzi strafeliceeeeeee…. “Sei pronta, Sofia? Mettiamo gli ingredienti nel boccale…” Continuò la nonna con una voce “caramellosa”.
Ma non ci crederete, proprio in quel momento la nonna deve correre in bagno, ha mangiato troppi fagioli, il bombardamento è già iniziato! “Sofia, continua tu, devo correre!!!” Ripeteva la nonna mentre si avviava verso la porta del bagno. (Vssss…pum, vssss…pum, in aria i suoni onomatopeici si rincorrevano) Ahahahah… Ahahahah…
Così, ridendo ho premuto il tasto del frullatore senza mettere il coperchio…che disastro! Diventai tutta rossa e incominciai a sudare freddo. Avevo imbrattato tutta la cucina, sembrava invasa da tante piccole formiche e vermiciattoli che piano piano scivolavano e si depositavano sul lucido pavimento.
Ero corsa a nascondermi sotto il tavolo… “La nonna mi perdonerà, ma il nonno, il pesto?”
Ed ecco ritornare la nonna. “Sofiaaa, che hai combinato?” “Nonna, perdonami, sono Sofia combina guai…” ho aggiunto con un filo di voce.
“Sofia, non poltrire là sotto, rimboccati le maniche e aiutami a pulire. Poi scendi giù in negozio, compra il pesto alla siciliana e diciamo al nonno che l’abbiamo fatto noi, che poi mi sa che non ci voleva il pepe! A volte una sana bugia risolve i piccoli problemi.” Ha subito aggiunto la nonna.
La sera quando sono tornata a casa e ho raccontato tutto a mamma e papà ma, non ci crederete, mi sentivo più forte, sicura di me e felice per la giornata trascorsa.
Così ho chiesto loro se avessero bisogno di aiuto ma ridendo come matti, hanno rifiutato. Forse pensano ancora che sono una combina guai! Non hanno capito che con la nonna ho imparato a sapermela cavare sempre, i miei guai si sono trasformati in risorse!
Un pomeriggio molto molto movimentato
PORTA…ci un amico
Scrittori di classe a.s.2015/2016
classe 5B
Testo inventato dagli alunni
- “I veri amici sanno far ridereeeeeee… e sono sinceri!” - ripetè ad alta
- “Ma questo è un arcobaleno, è arte Naif!” - esclamò, incantata, Juliane.
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