Per non dimenticare
La Shoah
Bambini morti,
cenere andata via nel vento.
Dopo la sofferenza…
Ebrei vittime della
umana crudeltà.
E noi viziati non conoscevamo
il loro pianto.
Noi che abbiamo tutto, spesso sottovalutiamo.
E loro che piangevano per avere un pezzetto di pane.
Nei campi di concentramento…
Si moriva…
dei colpi di fucile e le camere a gas
resta oggi,
per fortuna, un assordante silenzio…
Per non dimenticare.
Il
giorno della memoria
c’erano gli ebrei.
Venivano ammazzati
se eran
troppo piccoli
o se eran troppo anziani
o troppo malati.
Se volevan
far la doccia
gliela
facevano
ma non sprecavano gocce.
Se eran
troppo magri
li uccidevano.
Se si lamentavano
li uccidevano…
Perché, perché…
si sentivano migliori.
Ma erano i peggiori!
Per non dimenticare…
Filastrocca
della memoria
Per
ricordare una brutta storia
Uomini ,
donne e bambini
in silenzio soffrono
e non sanno
perché chiedere perdono.
C’è tanto
terrore ,
tanto amore nel loro cuore.
Orrore e
disperazione
e dei
criminali non va rispettata nessuna azione.
Gli uomini
sulla terra sono tutti uguali
Ciascuno con
i suoi sogni e i suoi ideali.
Ho scritto
questa filastrocca per non dimenticare
e mai più non replicare!
I campi di concentramento
Dal 1939
nei campi di concentramento
dove non c’era divertimento.
Ma soltanto tanto orrore e spavento.
Tutti i giorni a lavorare
e mai a riposare
i soldati ti potevano ammazzare.
E per avere un pezzo di pane
tutto il giorno dovevi lavorare.
Che triste storia.
E, per non dimenticare,
ci dobbiamo dare da fare.
Ad
Auschwitz
milioni
di Ebrei
son
morti
fucilati o nelle camere a gas.
Ad Auschwitz
molti Ebrei
furono torturati da Hitler,
per poi morire.
Ad Auschwitz
tutti gli Ebrei
non potevano mangiare
e per mangiare dovevano faticare.
Adesso io mi chiedo
come può l’uomo
uccidere
un suo fratello
nel 1946 arrivarono i Russi e gli Americani.
Per gli Ebrei
fu come il vento
che li portò via
un brutto sogno
da non dimenticare.
E… per non dimenticare
per non ripetere
questa triste storia nel cuore deve stare.
Triste storia,
nevica ,
grande e piccini tremano non solo per il freddo.
Ad Auschwitz
la storia non può dimenticare
quel triste gelido inverno.
Non si potrebbe scrivere una poesia…
È difficile farlo.
Sui loro volti erano dipinti
dolore , disperazione , tormento.
La madre piange e il bimbo la cerca
ma mai più si potranno rivedere ,
si chiedono: “Un giorno ci rivedremo, torneremo a casa o forse no,
chi lo sa…ad Auschwitz moriremo?”
Un giorno, forse, penseranno che è stato soltanto un
sogno orrendo.
Quel luogo
che
ha lasciato un
segno
nel cuore e
sul corpo
e che ancora
non lascia scampo
a chi ancora
vede il fumo…
Le persone ci hanno lasciato
innocenti e
pure.
E le persone
che ce l’ hanno fatta
ma che
ancora pensano
a quel dolore
immenso.
Sono morti
perché “diversi”
per questo
non dobbiamo
dimenticare
per non commettere piu’
questo grande
e grave errore.
Perché siamo
tutti uguali
… ognuno qualcosa
può dare
e rendere Il
mondo
un posto
migliore.
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